Conversare con uno sconosciuto nella sua auto e constatare che spesso, dagli incontri più strani e inaspettati, si potrebbe imparare qualcosa da se stessi. Scrutare la propria anima attraverso gli occhi e le parole degli altri. Questo è ciò che è successo ad Officina Teatro Caserta dove, sabato 1 e domenica 2 dicembre, è stato allestito “Soste“, uno spettacolo non convenzionale, basato su monologhi e dialoghi tenuti in cinque auto diverse. I rispettivi cinque proprietari hanno atteso gli spettatori e al loro arrivo, questi ultimi, vi hanno potuto entrare a turno, singolarmente, e scoprirvi l’inaspettato: dialoghi guidati dagli attori, su argomenti che spingevano all’introspezione per poter mettere in atto un confronto. Confronto che nasceva su temi comuni, ma anche inusuali per due sconosciuti: amore, gelosia, sogni, identità, abbandono, vita.
Si è trattato di “Soste” costruttive – sia per lo spettatore che per l’attore – e soprattutto rivelatrici del lavoro artistico e personale degli attori, guidati da Michele Pagano, autore e direttore artistico. Il format, già sperimentato in passato, ha conosciuto ancora una volta un discreto successo nel pubblico, pronto a mettersi alla prova e ad aprirsi ad un tipo di teatro che non è visione passiva di uno spettacolo, ma un gioco in cui possono venire alla luce alcuni degli aspetti più importanti e ricorrenti – ma spesso dimenticati – di ciò che vuol dire essere umani.
All’autore, e ai validi attori, va il merito di aver permesso ai partecipanti di diventare – per una volta e per una serata – veri e propri protagonisti. Capire di se stessi, inaspettatamente, un po’ di più.