A VeliaTeatro torna la commedia con “L’arbitrato” di Menandro e le preziose maschere di Roberto Zorzut

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ASCEA MARINA (SA) – A VeliaTeatro torna la commedia con “L’arbitrato” di Menandro e le preziose maschere di Roberto Zorzut, Sabato 9 Agosto ore 21 all’ Arena Zenone Fondazione Alario per Elea-Velia.
Menandro- “Epitrepontes – L’arbitrato”
La risoluzione della contesa
con Alessandra Cavallari, Rosa Ferraiolo, Gabriele Giusti, Gianluca Rossetti, Roberto ZorzutRegia Roberto Zorzut / aiuto Regia Francesca Verrelli / Coreografie: Michèle Sigillo / Musiche e Canto: Maria Piazza, Piero Brega, Marco Abbondanzieri / Maschere: Emanuele D’Andrea, Roberta Gentili, Roberto Zorzut / Scene: Renato Mambor, Roberta Gentili / Luci: Roberto Zorzut
“L’arbitrato” è una commedia brillante e intrigante che si svolge nell’antica Atene, che esplora temi universali come l’amore, la giustizia e le astuzie della vita quotidiana. Al centro della vicenda c’è una diatriba tra due litiganti, entrambi desiderosi di risolvere una questione spinosa riguardante una giovane donna. La commedia si sviluppa attraverso una serie di malintesi e colpi di scena, mentre il personaggio dell’arbitro si trova a dover gestire una situazione sempre più complessa e divertente. Un sapiente intreccio di dialoghi arguti e situazioni comiche tiene il pubblico con il fiato sospeso, invitandolo a riflettere sulla natura delle relazioni umane e sulle strade tortuose che possono condurre all’amore e alla comprensione.
La modernità di Menandro, commediografo ateniese e maestro più di vita quotidiana che di scena del III sec. a.C. sta in questo: riuscire a portare sulla scena drammi che affliggono da sempre l’umanità in una società essenzialmente patriarcale, che dunque, a seconda delle epoche, li sottovaluta o meno. Menandro, pur conoscendo benissimo la condizione della donna nella Grecia del suo tempo, non tralascia l’occasione di trattare il tema anche in un momento di evasione, che il teatro da sempre rappresenta. “L’arbitrato” è un’opera che combina ironia e filosofia, un’ode alla sarcastica bellezza dell’umanità.
Fondamentale l’uso delle maschere che si rifanno ai modelli originali ritrovati nella necropoli di Lipari. A loro spetta il ruolo di creare l’imprevisto effetto comico dovuto alla loro complementarietà rispetto alla parola, cioè di mettere in una prospettiva critica, con effetto parodistico, ciò che il personaggio dice. Proponiamo uno spettacolo teatrale che non vuole essere la rappresentazione di un reperto “archeologico”, ma che sa divertire mantenendosi attuale e contemporaneo nelle tematiche. Uno spettacolo dove l’attore “anima” la maschera, le dà un’esistenza surrogatoria ma reale, gestendo nel rito teatrale l’anima del personaggio.

www.veliateatro.it

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