RECENSIONE – Al Teatro Sannazaro Gianfelice Imparato è regista e protagonista, nei panni di Alessandro, in “La Felicità”.
Con Alessandra D’Ambrosio, che interpreta Luisa, riprende questioni che coinvolgono coppie non più giovani, offrendo spunti di riflessione attraverso una componente spesso comica. Alessandro e Luisa, lui in fase di divorzio con tre figlie e lei separata; si incontrano e l’attrazione li porta a passare la notte insieme ma quando si svegliano devono fare i conti con le loro rispettive realtà. Paure e ansie legate ai fallimenti sentimentali, alla probabile impossibilità di amare e essere amati in età più avanzata.
In maniera originale, divertente, spesso paradossale, vengono messi in evidenza i problemi familiari a traino di nuove relazioni. E la felicità in tutto questo ha un ruolo fondamentale, associata all’amore, alla possibilità di poter far coesistere entrambe, superando dolori e paure.
Il rapporto della neo coppia è influenzato inevitabilmente dal passato, con annesse gelosie e rancori che creano malumori in un equilibrio particolare. Quindi la felicità resta un fattore importante, per questo l’obiettivo è raggiungerla comprendente la vera essenza.
Ed è quindi negli alti e bassi, in una felicità difficilmente perpetua che viviamo tutti noi, in quanti come Luisa che afferma che la felicità non è legata al possesso ma a chi si è dentro e chi come Alessandro che il senso di malinconia prova a superarlo ma che si ritrova al tempo che inesorabile scorre con esperienze positive e negative.
Ma domani è un altro giorno, le scommesse si possono qualche volta anche vincere.