Serena Autieri al Teatro Augusteo in ‘Rosso Napoletano’ per mostrare la bellezza e la forza di Napoli

serena autieri

“Serena Autieri raccoglie il canto di libertà di un popolo che, armato solo del suo orgoglio e della sua geniale creatività, ispirato dalla forza inarrestabile del suo Vulcano, durante le Quattro Giornate di Napoli insorse contro l’oppressione per salvare i suoi figli e la sua ricca e gioiosa identità”.

E’ così che Vincenzo Incenzo, autore e regista di ‘Rosso Napoletano’ ha voluto presentare lo spettacolo che andrà in scena dall’8 al 17 dicembre al Teatro Augusteo di Napoli, con una meravigliosa Serena Autieri nei panni della bellissima panettaia Carmela, ragazza madre, che ha accantonato la sua femminilità per crescere da sola la sua bambina, ma è pronta a riaprire felice il suo forno alla notizia dell’armistizio nel 1943.

“In Carmela – afferma l’Autieri – c’è tanto della mia famiglia. E infatti sono molto felice perché questo personaggio mi consente di tirar fuori le mie radici”. Radici che sono indiscutibilmente partenopee per Serena, nonostante viva a Roma da tempo. “Napoli ha tutto. Racchiude gli stati d’animo e i colori che non riscontri in altre città. E Carmela li porta tutti con sé. Anche se oggi si è un po’ chiusa la porta a personaggi come lei, mostrando solo una parte negativa della città”. E la differenza di Napoli rispetto ad altri luoghi, viene riscontrata anche nel teatro. “Il pubblico napoletano non è facile. Pretende molto e se ti deve regalare un applauso lo fa dopo due ore di spettacolo e solo se lo hai meritato. Se non vuoi prenderlo in giro. E noi vogliamo regalare tanta qualità, rispettando la tradizione e il pubblico stesso”.

Sul palco con Serena Autieri, in un’avventura che vedrà le vicende di dodici personaggi in uno dei periodi più negativi della storia, anche Benedetto Casillo e Maria Del Monte. Quest’ultima interpreterà Donna Rosa, la madre di Carmela. “Sono felice di lavorare con un’attrice e una persona come Serena, per la prima volta in teatro. Mentre con Benedetto ci conosciamo da molto e abbiamo lavorato tanti anni insieme”. “Il ruolo del Professore – ribatte Casillo – mi resta nel cuore. Spero di avergli trasmesso l’animo che serpeggia ogni tanto in me”.

Il messaggio finale alle parole di Vincenzo Incenzo: “In un momento in cui Napoli è solo Gomorra, di cui sono un grande fan, vogliamo portare in scena una immagine diversa della città. In tutta la sua bellezza, anche nel dramma che fu costretta a vivere”.