Al Teatro Bolivar “Terra e core”, uno spettacolo di Antonio Campaiola

RECENSIONE – Il 17 marzo è andato in scena al Teatro Bolivar “Terra e core”, uno spettacolo di Antonio Campaiola, per la regia dello stesso Campaiola e di Manuela Iannelli. Ad accompagnarli sul palco, i ballerini Giada Buono, Genny Calvanese e Antonio Marino.

La messa in scena racconta di Lucia Lopez, una donna giunta a Napoli da Siviglia, che si imbatte per caso in Gennaro Mele, giovane napoletano coinvolto nello spaccio di droga.

Tra i due scatta un colpo di fulmine che sin da subito non viene visto di buon occhio dagli amici del ragazzo, Armando, Ciro e Teresa, timorosi dell’allontanamento di Gennaro dalla malavita.

La presenza di Lucia, infatti, infonde in Gennaro la speranza di riscattarsi e di godersi una vita lontana dagli affari loschi di cui è parte. Questa scelta andrà, inevitabilmente a corrodere i rapporti tra i vari personaggi.

Scenografia semplice ed immersiva, una gigantografia del Vesuvio fa da sfondo alla storia che ci viene narrata a passi di flamenco.

Un superbo tentativo, quello del progetto ANyMA compañia nato nel 2018 per mano di Manuela Iannelli e Antonio Campaiola, di fondere diversi stili, creando innovative combinazioni tra il flamenco e la tradizionale musica napoletana.