A Villa di Donato il debutto di Leonardo Pierdomenico con Viaggio a Roma

NAPOLI – A Villa di Donato, lunedì 27 novembre, alle ore 21:00, all’interno della rassegna A-solo o in compagnia? I lunedì della Classica. un giovane pianista italiano, tra i più apprezzati sulle scene europee, Leonardo Pierdomenico, demiurgo di un programma ispirato al grand tour: questi sono solo alcuni degli ingredienti del prossimo appuntamento, Viaggio a Roma.

Un programma travolgente, dal grande impatto pianistico e dalle maestose architetture romantiche e tardo romantiche; atmosfere intime, qualcuna protesa ad una contemplazione mistica; una delicatezza emozionale che, tanto quanto la maestosità compositiva, caratterizza le linee romantiche; un climax, che monta e sfocia nella tecnica e nel virtuosismo di Sergej Rachmaninov, di cui quest’anno ricorre un doppio anniversario -per i 150 anni dalla nascita e gli 80 dalla morte.
Se tutti gli appuntamenti della stagione sono stati cesellati dai curatori delle rassegne, dagli artisti, da Patrizia de Mennato, che ne ha supervisionato ogni singola nuance; se tutto il calendario presenta peculiarità tali a rendere unici e connessi all’identità della Villa, tutti i titoli proposti, il concerto di lunedì 27 novembre è tra i più attesi, per la raffinatezza dell’interprete e per l’estetica del programma, un debutto a Villa di Donato e a Napoli.
Patrizia de Mennato desidera dunque offrire alla Città di Napoli il concerto, perché anche questo è mecenatismo, è educazione al bello, è interesse per la res pubblica e ad una sensibilità collettiva.
Viaggio a Roma contempla composizioni di Ottorino Respighi (Pini di Roma P 141), che si concatenano alle suggestioni visive di Franz Listz (Les jeux d’eau à la Villa d’EsteS.163 e À la Chapelle Sixtine, S.461 (1862 – 1865), Miserere d’Allegri et Ave Verum Corpus de Mozart), per culminare con la Sonata n. 2 Op. 36 di Sergej Rachmaninov.
In Respighi, Listz e Rachmaninov la musica diventa materia ed in questa metamorfosi, quasi alchemica, la musica plasma scorci visibili, Roma si manifesta ed è lì, in maniera concreta, nel ritmo e nella dinamica dei quadri proposti, non è più solo una rimembranza, un’evocazione o una suggestione. Sensazioni tattili, visive, sensoriali si innescano durante l’ascolto.
I brani in programma videro la luce dal 1862 al 1931, sarebbero stati gli ultimi anni del grand tour, praticato e ambito secondo canoni classici, ma già durante la Grande Guerra, che scosse l’Europa, la moda e gli itinerari cambiarono, e la società, soprattutto quella degli intellettuali e degli artisti, subì mutazioni nelle commissioni, negli spostamenti, e nelle relazioni economiche.