Roberta Sandias: “Il Teatro per l’infanzia è un gioco fondamentale”

Articolo presente nel numero Luglio 2020 di Napoli a Teatro

INTERVISTA – Roberta Sandias, autrice teatrale. Fondatrice e direttrice artistica della compagnia “La Mansarda-Teatro dell’Orco”, attiva dal 1992 su Caserta con attività di teatro per l’infanzia.

Quali sono le peculiarità della vostra compagnia?

Il Teatro per l’infanzia ci ha dato tantissime soddisfazioni, partiamo dalla convinzione che praticarlo sia una delle forme più genuine di relazione tra attore e spettatore, che poi è l’essenza del teatro. Noi lavoriamo molto anche sulla drammaturgia del territorio, per rinverdire le tradizioni costruendoci eventi teatrali intorno. Il nostro è stato un intenso lavoro di ricerca sulle forme di teatro popolare, naturalmente rivisitato con una drammaturgia nuova. Altra peculiarità della nostra compagnia è la ricerca del teatro in maschera, noi praticamente abbiamo fondato un piccolo Centro Studi sulla maschera teatrale in Campania, soprattutto indagando la Fabula Atellana e la Commedia dell’Arte. Ci sono state collaborazioni con le Università di Urbino e Cattolica di Milano e siamo anche stati pubblicati in testi universitari come compagnia di ricerca. Io sono napoletana e la scelta di radicare l’attività della compagnia su Caserta fu una scelta scientifica, basata sul fatto che, quando abbiamo iniziato, il teatro dell’infanzia qui non esisteva proprio. Io mi occupo della drammaturgia mentre Maurizio Azzurro si occupa della regia. Sono di nostra pertinenza sia il Teatro Comunale di Caserta che il Teatro Ricciardi di Capua, con attività per infanzia, famiglie e scuole. Siamo stati pionieri e lungimiranti.

Quali sono le attività in programmazione?

Per adesso siamo attivi con la rassegna di favole nel Bosco di San Silvestro che per noi è una magnifica risorsa all’aperto. La gente ha voglia di venire a teatro, pensavamo che alla prima non sarebbe venuta tantissima gente invece, su più turni, ci sono state 170 presenze. Per noi è stata una vera e propria dimostrazione d’affetto. Per tutte le nostre altre attività stiamo aspettando conferme, alcune verranno spostate a settembre, altre forse riusciremo a metterle in scena già prossimamente. Siamo molto legati all’idea che in tempi remoti il teatro fosse legato all’evento festa, quindi nel tempo abbiamo ideato diverse incursioni teatrali che mettiamo in scena ogni anno nel Cilento come anche a Caserta Vecchia con il Decamerone. In quei giorni il borgo diventa medievale con figuranti in costume ed un ricco mercato, mentre il teatro lo mettiamo in luoghi segreti da scoprire, nei cortili, nel duomo e nelle chiese. C’è poi lo spettacolo che stiamo sperimentando intitolato “il carro dei comici” sulla drammaturgia di Fiorillo, che sarà allestito in quest’antico palazzo nobiliare di Caserta, Palazzo Paternò, che è un palazzo cuevo della Reggia, realizzato dall’architetto della Certosa di Padula, a valorizzazione dei nostri beni culturali. C’è poi un’iniziativa solidale che mi fa tanto piacere comunicare, promosso da Il Teatro Pubblico Campano che per le compagnie affiliate AGIS ha finanziato una piccola tournee di spettacoli. La rassegna sarà chiamata “Teatro in Cammino” e saremo noi de La Mansarda, I Teatrini, Teatro Civico 14/I Mutamenti, Magazzini di Fine Millennio, Teatro Edos di Benevento e Baracca dei buffoni. In un momento di difficoltà questa rete è stata proprio una bella sorpresa.

Quanto sono sensazionali i primi approcci dei bambini al teatro?

Diciamo che tutte le fasce sono interessantissime e sui piccolini è un lavoro di reazione. Io preferisco la fascia 7-10 anni perché hanno ancora chiaramente la meraviglia e l’incanto dell’infanzia però sono già più consapevoli. Si tratta di un lavoro di maieutica, cioè tirare fuori la creatività che loro naturalmente hanno. Adesso non voglio demonizzare la tecnologia però naturalmente bisognerebbe comunque accompagnarla ad altro, c’è effettivamente un po’ di difficoltà nel risvegliare i corpi e le interazioni sociali però poi alla fine ci riesci perché i bambini la propensione al gioco ce l’hanno dentro ed il teatro altro non è che un grande gioco collettivo. Copeau diceva che per essere grandi attori bisognava osservare il gioco dell’infanzia. Quindi è chiaramente un arricchimento continuo, tu dai al bambino degli stimoli e lui ti sorprende restituendoti tantissimo. Il bambino non va manipolato per raggiungere un risultato prefisso, noi non diamo copioni né canovacci. Io per esempio sono fissatissima sull’arricchimento del lessico a teatro, non semplifico, se c’è una parola difficile nella costruzione di una storia o un racconto, io spiego cosa vuol dire quella parola perché credo che le parole siano il tesoro dei bambini e più parole hanno, più possono esprimere concetti. Loro assorbono tutto, parole ed emozioni facendole proprie. Sotto questo aspetto credo che il teatro per i bambini sia proprio fondamentale. Noi abbiamo anche un laboratorio teatrale, lo dico con una punta di orgoglio, quest’anno se avessimo chiuso i saggi sarebbero stati 246 allievi di tutte le età. Siamo riusciti a sviluppare anche percorsi teatrali paralleli per cui può verificarsi anche che siano i figli a venire a vedere a teatro i genitori. La realtà de La Mansarda/Teatro dell’Orco è accorata, appassionata e condivisa e questo ci ricarica tutti i giorni per fare sempre meglio.


Prossimi Appuntamenti al Bosco di San Silvestro

domenica 12 luglio con Cappuccetto Rosso.