“L’isola degli invertiti”: il confino degli omosessuali durante il Fascismo

Tra le innumerevoli magie che compie il teatro c’è quella di catapultarti avanti o indietro nel tempo anche solo per un’ ora o due, riportando alla memoria fatti successi, ma spesso dimenticati.

“L’isola degli invertiti” in scena al teatro Tram, figlio della penna sensibile e raffinata di Antonio Mocciola, dona a noi tutti un testo amaro e toccante, delicato ed incisivo, che riconduce lo spettatore in un’ epoca oramai lontana: il fascismo. Cornice dell’antefatto c’è l’Italia che dimentica, l’ Italia che nasconde, la nostra bella Italia.

Negli archivi di Stato, in documenti riservati, dormivano realtà che non volevano e non dovevano essere risvegliate; storie di omosessuali esiliati su ordine del Partito Nazionale Fascista. Mandati al confine, lontani dalla società che li aveva messi al mondo.

E’ così che ha origine “L’ isola degli invertiti” , che entra nel particolare di una storia, messa in scena accuratamente dal regista Marco Prato, quella di Modesto e Vito, due ragazzi omosessuali con caratteri opposti ma con la stessa triste sorte; il primo, sposato con due figli costretto a reprimere la sua indole, il secondo, vivace, estroverso, non si nasconde, i due, ben interpretati da Andrea Russo e Giovanni Esposito, si incontrano e Modesto finalmente si lascia andare, ma una lettera inviata dalla moglie al questore Molina, interpretato da Bruno Petrosino, li condurrà entrambi in una terra lontana.

Mai come in questo caso il buio della sala e le luci del palco hanno avuto più significato, finalmente esposti ai riflettori fatti che vagavano nel silenzio del dimenticatoio. Il teatro ha ridato vita al passato perché non si dimentichi , perché resti vivo, e perché non si ripetano gli stessi errori.

L’obiettivo di Mocciola è proprio questo, imparare dalla storia passata nel presente per non sbagliare in futuro. Il tutto sostenuto da una forte angoscia e sofferenza provate dai due amanti costretti a sentirsi liberi solo da morti.

di Adriano Fiorillo