NAPOLI – Dopo l’anteprima alla XXXVI edizione del Salone del Libro di Torino, giovedì 23 maggio, la casa editrice inKnot Edizioni, presenta a Napoli, presso SottoJonno – nell’ambito della rassegna la cultura diffusa di ScottoJonno –, Le seconde vite, secondo romanzo dello scrittore Roberto D’Alessandro (in uscita sabato 25 maggio 2024). L’autore – che nelle precedenti vite è stato anche giornalista per “Il Roma”, “Il Manifesto”, “Avvenimenti”, “Corriere del Mezzogiorno” e sceneggiatore per “Un Posto al Sole”, “La Squadra”, “Agrodolce” e “Sottocasa” – alle ore 18.00, dialogherà con il drammaturgo e regista Mario Gelardi; moderano l’incontro, gli editori Tonia Zito e Ottavio Mauriello; letture del testo affidate alla voce di Gianni Nardone. Come per il libro d’esordio, Il Trasloco del Vesuvio, anche Le seconde vite, segue le tracce delle avvincenti indagini del vicequestore Giovanni Sermoneta, le cui azioni si stagliano su una Napoli in cui la criminalità organizzata è ormai sparita. L’immaginazione di D’Alessandro si proietta su una città dallo scenario urbano molto distante da quello attuale, aprendo squarci di vita su storie di azzardi e scommesse clandestine, con uno stile lineare, immediato, che cattura e fa riflettere sulla dualità della natura umana, andando a fondo sulle peculiarità del capoluogo partenopeo.
La testa mozzata di una giovane donna, senza corpo, senza arma e senza scena del delitto; la vita di stenti e sacrifici dei più umili e quella di chi invece ha avuto tanto; un poliziotto mistico e tormentato alla ricerca del segreto della felicità; un melting pot di vicini di casa, fonte d’ispirazione; una minaccia ricorrente e un delitto perfetto (o quasi): è questo è il mondo ricco di sfide, in cui si muove il vicequestore Giovanni Sermoneta. Lo stesso che lo ha visto protagonista nella prima indagine, Il trasloco del Vesuvio. Oltre al commissario Zollo, il suo più grande aiuto viene dalla musica, che spesso lo orienta nella risoluzione dei casi, perché nelle sue indagini per arrestare il colpevole, ogni dettaglio conta.
«Sermoneta affronta il nuovo caso con una disposizione d’animo più serena – racconta l’autore. Ha smesso di bere e sta cercando di fare pace con la vita. Si è reso finalmente conto che il mondo attorno a lui è in completa evoluzione. Così come i suoi amici e come i suoi genitori. Ha l’impressione che tutti abbiano fatto un patto fra loro a sua insaputa. Ma non ha tempo per rifletterci troppo, gli indizi legati al ritrovamento della testa di una donna lo catapultano nel mondo complesso e senza scrupoli delle scommesse clandestine. Un mondo che mescola l’ipocrisia e la boria di chi ha avuto tanto dalla vita, con la disperazione che segna il percorso di chi invece ha incontrato solo ostacoli e porte in faccia, come è appunto la vita degli immigrati…».