SPAZIO KÖRPER – la compagnia Nexus e i giovani coreografi di Anghiari Dance Hub

NAPOLI – La programmazione dello SpazioKörper di Napoli prosegue con un mese intenso di attività e collaborazioni artistiche di grande spessore, sinergie che evidenziano l’unicità della performance e che regalano allo spettatore nuove interpretazioni sempre più profonde. Avendo come obiettivo l’interconnessione tra le arti, quest’anno Körper, Centro Nazionale di Produzione della Danza ospita nei suoi spazi anche artisti e artiste con disabilità, ampliando così lo sguardo sulla scena, nell’ottica di stimolare una visione critica e di sviluppare nuove strategie di formazione e sensibilizzazione del pubblico. Il 6 e 7 aprile il teatro di Via Vannella Gaetani 27 accoglierà le produzioni della compagnia Nexus, realtà fondata dalla coreografa e danzatrice Simona Bertozzi nel 2008 e punto di riferimento della sperimentazione coreografica sul territorio bolognese.

In scena Lampyris Noctiluca (6 aprile), Back Eye Black (6 aprile) e Alexis 2.0 (7 aprile) di Aristide Rontini, artista, coreografo e performer con un denso percorso artistico alle spalle, impegnato nella danza di comunità e cofondatore di Al. Di. Qua Artists, la prima associazione di categoria europea che promuove i diritti delle persone con disabilità nello spettacolo dal vivo; sul palcoscenico anche Do-around-the-world di Parini Secondo, uno studio inedito intorno al salto della corda connesso alla sfera performativa, presentato dalle danzatrici Camilla Neri e Francesca Pizzagalli. Si rinnova inoltre per il secondo anno la collaborazione con Anghiari Dance Hub, progetto dedicato ai giovani coreografi e diretto da Gerarda Ventura. I lavori che hanno debuttato a novembre 2023 ad Anghiari (Arezzo), saranno dunque ospitati durante la ricca programmazione di Körper: il 21 aprile sarà la volta delle performance Kontakte ed (E poi entrarono i cinghiali) di Manuela Victoria Colacicco e Simone Lorenzo Benini.

ALEXIS 2.0

I lavori prodotti dalla compagnia Nexus pongono al centro la totalità del corpo, quell’entità universalmente affrontabile e accomunabile in grado di creare inclusione sociale di minoranze etniche, linguistiche e culturali, di condividere memorie anatomiche e tradizioni e trovare comuni percorsi di movimento. La ricerca del coreografo e danzatore Aristide Rontini combacia perfettamente con tale visione, interrogandosi sulla dimensione dell’identità, sul rapporto tra individuo e società e sul rapporto tra uomo e natura. Nel 2020, insieme ad altri artisti italiani, fonda Al. Di. Qua. Artists, un gruppo di nuova costituzione all’avanguardia nella difesa dell’autonomia e dei diritti degli artisti con disabilità in Italia. In Lampyris Noctiluca, attraverso l’eredità di Pier Paolo Pasolini, si apre una riflessione profonda tra la quotidianità e il passato, tra il mondo materiale e una dimensione puramente percettiva.

Il solo si ispira a “La sparizione delle lucciole” evocata da Pasolini nel suo articolo del 1975. Senza apparire metaforicamente nel corpo che si pone all’attenzione degli spettatori, la lucciola pasoliniana rappresenta innanzitutto una postura poetica. La danza è portatrice di una diversità che non è più solo auspicata, promossa, celebrata e descritta, ma pienamente vissuta; tra vissuto interiore ed esteriore il corpo si espone e danza, ponendosi al di fuori di un’univoca lettura. (6 aprile ore 18:00)

Rontini propone inoltre Back Eye Black e Alexis 2.0, due performance che accompagnano una ponderata riflessione sul nostro presente. L’immagine delle lucciole ritorna ancora una volta per ricostruire l’odierna cultura della sovraesposizione mediatica e dell’apparire: i nostri corpi sono diventati sempre più immagini da esibire, oggetto di racconti intimistici da consumare senza sosta, sottoposti allo sguardo curioso e indagatore di osservatori sconosciuti. Back Eye Black intende creare paradossi nella visione dello spettatore partendo dall’immagine delle lucciole. In un mondo di effetti speciali e di eccessi, questi piccoli insetti ci stupiscono in modo pacato e lento, appaiono e scompaiono, si scambiano intermittenti segnali luminosi regalandoci imprevedibili, perturbanti costellazioni; sulla scena dunque non più corpi ma ombre cariche di mistero e interpretazione che richiamano il loro chiarore. (6 aprile ore 18:00)

Alexis 2.0 nasce invece da Alexis o il trattato della lotta vana, romanzo della celebre scrittrice francese Marguerite Yourcenar in cui il protagonista, musicista di professione, tenta di dichiarare alla moglie la propria omosessualità. Attraverso il testo della scrittrice, Aristide Rontini avvia una ricerca coreografica che indaga e dà corpo alle complesse dinamiche fisiche ed emotive che entrano in gioco nel processo, a volte sofferto, di coming out. Nell’urgenza di una dichiarazione scritta in prima persona e in questo caso interpretata dal performer Cristian Cucco, è possibile riconoscere urgenze collettive e condivise che riguardano la condizione e lo stato di essere umano.(7 aprile ore 18:00)

Fra le produzioni Nexus anche Do-around-the-world (7 aprile ore 18:00), la performance del collettivo Parini Secondo ideato da Sissj Bassani e Martina Piazzi e  che coinvolge anche le danzatrici Camilla Neri e Francesca Pizzagalli. Il titolo della performance comprende il periodo di studio e pratica intorno al salto della corda intrapreso da Parini Secondo lungo tutto il 2023. Le diverse fasi, tra cui questa napoletana, sono fotografie della composizione creata per le saltatrici, un lavoro che combina l’approccio metodico musicale sperimentale con visioni rubate al mondo del videogame. Ogni tappa, unica e irripetibile, racchiude i progressi tecnici del collettivo nell’attività del salto e descrive gli sviluppi metrici della partitura, originale e nuova. La ripetitività illusoria del flusso rotatorio della corda intorno alle saltatrici diventa una spirale inesorabile che parabola il tempo dal reale al rituale. Il passaggio dalla sfera eserciziale a quella performativa avviene discretamente, velando il percorso iniziatico che li connette ispirato al gioco della campana nella sua versione francese – l’escargot. Il lavoro troverà sua compiutezza nel titolo HIT, in debutto al Festival Bolzano Danza, a luglio 2024.

Fra i numerosi progetti del 2024, Körper rinnova ancora una volta la collaborazione con Anghiari Dance Hub, una progettualità importante che sostiene i giovani coreografi e offre numerose opportunità artistiche.  Nei mesi di aprile e maggio si esibiranno allo SpazioKörper i vincitori del bando 2023: si inizia il 21 aprile con Kontakte di Manuela Victoria Colacicco ed (E poi entrarono i cinghiali) con la regia di Simone Lorenzo Benini. Dopo il debutto ad Anghiari (Arezzo) dello scorso novembre 2023, i giovani coreografi presenteranno i loro lavori in questa tappa napoletana, portando avanti la loro ricerca e approfondendo gli insegnamenti ricevuti in questi mesi da operatori e tecnici del settore: la vittoria del bando prevede infatti un intenso periodo di formazione, un’occasione preziosa per esplorare le moltitudini del proprio lavoro artistico.

Kontakte è una parola tedesca che significa connessioni. Cosa accade quando un corpo estraneo viene a rompere l’equilibrio che ci eravamo costruiti con cura e convinzione? Kontakte è l’imprevisto, l’entrata in scena di altro da noi che ci riporta, inevitabilmente, alla consapevolezza della nostra presenza. La precarietà esistenziale, economica e climatica in cui siamo immersi ci porta a cercare una stabilità data unicamente dal confronto con il nostro ego: un confronto nullo in cui le regole dello stare sono date da un’autocrazia dell’anima. Se niente mi tocca, nulla mi distrugge. (21 aprile ore 18:00)

Un urlo liberatorio ed eccessivo si sprigiona invece in (E poi entrarono i cinghiali), un clamore che dalle profondità del polmone corre lungo la trachea, invade le corde vocali e muta. L’esagerazione diventa uno strumento di affermazione e di ricerca sulla libertà, coinvolgimento e partecipazione alla celebrazione dell’ambiguità. Tutto è fame di una sensazione indefinita, è spazio d’indagine sui sé diversi, ma è anche luogo di molteplicità, pluralità e possibili equivoci. L’aria acquisisce un suono, viene interpretata, percorre epiglottide e faringe ed uscendo dalle labbra prende colore e timbro: il corpo si trasforma, cassa di risonanza e palcoscenico di questo urlo. (21 aprile ore 18:00)

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