NAPOLI – Grande attesa per il concerto, al Teatro Acacia di Napoli giovedì 19 ottobre (ore 20.30), della pianista Leonora Armellini con l’OPV – Orchestra di Padova e del Veneto diretta per l’occasione dal Maestro Alessandro Cadario. Un appuntamento di grande rilievo nella stagione dell’Associazione Alessandro Scarlatti che inizia così una programmazione musicale stabile anche nell’area collinare del quartiere Vomero.
Ancora le straordinarie partiture di Wolfgang Amadeus Mozart, già frequentate dal pianista Federico Colli nell’applaudito concerto inaugurale di giovedì scorso al Teatro Sannazaro, costituiscono argomento principe ed esclusivo del prossimo evento del programma ideato da Tommaso Rossi, direttore artistico dell’Associazione Scarlatti.
In scena una delle più grandi protagoniste del pianismo internazionale, Leonora Armellini – tra i premiati allo “Chopin” di Varsavia nel 2021- che proporrà due concerti mozartiani, il K 175 e il K 595, rispettivamente il primo e l’ultimo del catalogo del geniale compositore austriaco, eseguiti in scena con l’Orchestra di Padova e del Veneto, compagine di grande e riconosciuto livello, diretta da Alessandro Cadario.
“Il concerto per pianoforte K 175 – si legge in una nota – fu scritto da un Mozart diciassettenne appena tornato dal viaggio in Italia, mentre il K 595 è uno straordinario “ibrido” tra la forma cameristica e quella più ampia del concerto con accompagnamento orchestrale e propone un organico molto più ridotto del precedente (probabilmente per il fatto che esso venne eseguito in un locale pubblico durante una cosiddetta ”accademia”, cioè un’esibizione con più autori ed esecutori)”.
Il programma musicale della serata si completa poi con una vera e propria rarità mozartiana, il “Galimathias Musicum” scritta, con buona probabilità, a quattro mani con il padre Leopold durante un viaggio nei Paesi Bassi. L’originale composizione consta di una serie di dieci brani, taluni dei quali brevissimi, e ogni pezzo si basa talvolta su una melodia popolare (derivata da esempi tedeschi, francesi, olandesi) talvolta su partiture di origine colta, come nel caso del n. 1, un “breve capriccio polifonico” su un tema tratto da una suite di Händel per clavicembalo. “Il concerto – conclude Leonora Armellini – è un viaggio nel mondo estetico di Mozart, nel quale convergono ironia, gusto per il popolare, virtuosismo e sapienza compositiva”.
Informazioni: www.associazionescarlatti.it