Due regine del teatro italiano con “Maria Stuarda” al teatro Mercadante

NAPOLI – Al Teatro Mercadante, dal 6 al 10 dicembre, l’imperdibile messa in scena di Maria Stuarda di Friedrich Schiller con la regia di Davide Livermore che vede protagoniste due dive del nostro teatro come Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi, nei ruoli delle regine cugine rivali Elisabetta I e Maria Stuart.

Ruoli che le due attrici si scambiano di sera in sera a caso secondo un rituale iniziale di vestizione che avviene in scena davanti al pubblico. Uno spettacolo quanto mai attuale che si concentra “sul rapporto tra femminilità e potere”.
Maria Stuarda, la tragedia composta da Friedrich Schiller alla fine del 700, andata in scena la prima volta a Weimar il 14 giungo del 1800, racconta gli ultimi giorni di vita della regina di Scozia.
Dopo il debutto a Genova – su produzione del Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e CTB Centro Teatrale Bresciano Maria Stuarda approda a Napoli dal 6 al 10 dicembre al Teatro Mercadante nella traduzione di CarloSciaccaluga, l’imponente allestimento scenico di Lorenzo Russo Rainaldi e la densa regia di Davide Livermore.
In scena, nei panni delle due regine cugine – la regnante Elisabetta I d’Inghilterra e la rivale Maria Stuart – le attrici LauraMarinoni e Elisabetta Pozzi che, nei costumi regali firmati Dolce & Gabbana, si scambiano i ruoli di sera in sera, a caso, secondo un rituale-prologo iniziale catartico che accade davanti al pubblico.
Con loro, interpreti di più personaggi le attrici e gli attori Gaia Aprea, Linda Gennari, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia. Alla chitarra e voce Giua.
Costumi Anna Missaglia, musiche Mario Conte, Giua, direzione musicale Mario Conte, disegno luci Aldo Mantovani.
 
Lo spettacolo
Col pretesto dell’omicidio del marito, Maria è prigioniera in Inghilterra per le sue pretese sul trono inglese, che appartiene alla cugina Elisabetta. Quest’ultima esita a firmarne la condanna a morte e Maria spera di essere graziata, affidandosi anche al sostegno di Mortimer, nipote del suo custode. L’incontro tra le due donne sfocia in un litigio, poiché Maria non vuole sottomettersi alla volontà della cugina e Mortimer prova a liberare la regina di Scozia, ma il tentativo fallisce. Elisabetta si decide a firmare la condanna per la cugina, a causa delle pressioni che subisce da parte del popolo, senza però fornire alcuna indicazione precisa. Ciò fa ricadere l’intera responsabilità dell’esecuzione sul sottosegretario di Stato e su Lord Burleigh, che fa decapitare Maria.
Il regista Davide Livermore si concentra sul rapporto tra femminilità e potere: «Nel trovarci di fronte queste due gigantesche figure, non possiamo non chiederci quanto e come la donna abbia dovuto interiorizzare certi meccanismi maschili della gestione del potere».
Protagoniste dello spettacolo due attrici straordinarie: Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi, che si scambiano i ruoli di sera in sera. «Chi farà Maria e chi Elisabetta? Immagino un momento rituale iniziale, una vestizione che sarà un grande prologo, catartico, da fare assieme al pubblico. Le due interpreti sapranno solo all’ultimo minuto quale personaggio dovranno incarnare. Un gioco di ruoli virtuosistico per svelare come in fondo i due opposti siano la stessa cosa, quanto questa cruenta dualità non sia altro che un riflesso dell’Uguale. Il contraltare di Maria diventa così Elisabetta che incarna tutte le modalità maschili per regnare e sopravvivere. Alla base del mio teatro c’è il rapporto con l’armonia al servizio della poesia di monteverdiana memoria. La parola parlata e la parola intonata saranno sostenute sempre da una ricerca sonora che parte dalla voce delle attrici stesse».