Casa del Contemporaneo: attori e scienziati in scena insieme per raccontare il Vajont

Rosario Sparno

NAPOLI – Lunedì 9 ottobre, Casa del Contemporaneo parte con la stagione 2023-24, accendendo le luci, in simultanea, nei suoi quattro luoghi: alle ore 21.15 Sala Assoli, Teatro Ghirelli e Teatro Karol si uniranno al coro di 150 sale italiane, che, per una sera, torneranno a raccontare il disastro del Vajont (con un’anticipazione prevista alle ore 19.00 al Teatro dei Piccoli, che ospiterà un delicato progetto per creare coscienza ambientale anche nei più piccoli).

Un atto politico, che risponde all’appello lanciato da Marco Paolini, a trent’anni dal suo storico spettacolo e a sessant’anni dalla frana che costò la vita a 2000 persone. In Campania aderiscono al progetto anche il Nest di San Giovanni a Teduccio, il Teatro Comunale Vittorio Emanuele di Benevento e Eidos Teatro di San Giorgio Del Sannio. 

Teatro Dei Piccoli

Il progetto VajontS 23, curato da Marco Paolini per La Fabbrica del Mondo, unirà l’intera comunità teatrale: grandi attori e allievi delle scuole di teatro, teatri stabili e compagnie di ricerca, maestranze e spettatori, che si ritroveranno nei posti più diversi – dal Piccolo di Milano alle sale fuori circuito – portando in scena il proprio Vajont. Un unico respiro che si fermerà alle 22.39 – ora in cui la montagna franò nella diga -, per raccogliersi in un silenzio che inchioda al presente: dai recenti fatti dell’alluvione in Emilia Romagna alla frana di Casamicciola, VajontS sarà l’occasione per riflettere e attivare quelli che Paolini definisce strumenti di “Prevenzione Civile”.

teatro karol

«È quel filo sottile che unisce il presente al passato a guidare la nostra scelta di aderire a questo importante progetto nazionale – spiega il direttore artistico di Casa del Contemporaneo Igina di Napoli. Il Vajont di Paolini fu in scena sul nostro palcoscenico, per la prima volta, ormai quasi 30 anni fa. Oggi come allora ci sembra necessario che il teatro sia la scatola nera del mondo, quella che ne registra gli urti e li mostra, per comprendere i meccanismi degli incidenti, evitando che possano ancora accadere. E se non siamo in grado di prevedere catastrofi prevedibili – come quella accaduta di recente in Libia – allora dobbiamo allenarci a farlo: questo progetto, in particolare, ci dà l’occasione di sopperire, attraverso nuovi racconti del disastro, a quel difetto di immaginazione che ci porta a sottovalutare il rischio».

Teatro Ghirelli

Dai Quartieri Spagnoli di Napoli a Salerno, da Fuorigrotta a Castellammare: le quattro sale di Casa del Contemporaneo si uniranno al coro dei VajontS d’Italia e d’Europa, con un progetto intergenerazionale. Rosario Sparno cura la regia di tre letture sceniche, mettendo in dialogo attori e comunicatori della scienza, per dimostrare che emozioni e conoscenza scientifica se si uniscono possono creare consapevolezza ed educazione al rischio. La lettura attenta e sistemica del territorio è il primo passo verso una mirata ed efficace mitigazione dei rischi per cercare di prevenire futuri disastri. In scena, alla Sala Assoli l’attore Luca Iervolino e il divulgatore scientifico Massimo Ruccio; al Ghirelli l’attrice Paola Senatore e il divulgatore Luca Pacca; al Karol, sarà sul palco, insieme a Francesca Fedeli – vincitrice del Premio Hystrio alla vocazione 2023 – la divulgatrice Mariangela D’Aquino. Mentre al Teatro dei Piccoli Salvatore Guadagnuolo, Peppe Coppola e Cristina Morra coinvolgeranno circa 80 alunni delle classi quarte dell’IC Madonna Assunta di Napoli, in un esperimento ludico che li condurrà ad esplorare il tema dell’acqua. Il progetto è prodotto da Casa del Contemporaneo, Associazione Assoli e Le Nuvole.

SALA-ASSOLI_NAPOLI

«Il 9 ottobre parleremo di un omicidio di massa – afferma il regista Rosario Sparno. Un omicidio di Stato. Quella del Vajont non è una storia che appartiene al passato. Ma è il nostro presente. Ogni volta che c’è la cosciente e colpevole sottovalutazione di un rischio a discapito del bene comune e delle vite umane, abbiamo un Vajont. Un omicidio, che è il risultato del nostro approccio superbo e arrogante con la natura».

Ingresso libero