POMPEII THEATRUM MUNDI – Al Teatro Grande del sito di Pompei, sabato 1 e domenica 2 luglio, arriva la “Medea” di Euripide secondo Federico Tiezzi, nella traduzione di Massimo Fusillo, con protagonista nel ruolo della figura tragica Laura Marinoni. Terzo appuntamento della Stagione estiva del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale con Parco Archeologico di Pompei.
Dopo il felice debutto dello scorso 14 maggio e le acclamate rappresentazioni al Teatro Greco di Siracusa su produzione dell’INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico per la sua 58esima Stagione di testi classici, approda al Teatro Grande del sito di Pompei sabato 1 e domenica 2 luglio sempre alle 21.00, l’allestimento firmato dal regista Federico Tiezzi della Medea di Euripide affidata alla traduzione di Massimo Fusillo.
Accolto dai favori della critica che ha sottolineato l’approdo registico da dramma borghese e novecentesco del mito di Medea, lo spettacolo vede in scena, in ordine di apparizione, Debora Zuin (nutrice), Riccardo Livermore (pedagogo), Laura Marinoni (Medea), Roberto Latini (Creonte), Alessandro Averone (Giasone), Luigi Tabita (Egeo), Sandra Toffolatti (il nunzio), Francesca Ciocchetti (prima corifea), Simonetta Cartia (prima coreuta).
Coro: Alessandra Gigli, Dario Guidi, Anna Charlotte Barbera, Valentina Corrao, Valentina Elia, Caterina Fontana, Francesca Gabucci, Irene Mori, Aurora Miriam Scala, Maddalena Serratore, Giulia Valentini, Claudia Zappia; responsabile del coro Simonetta Cartia; i figli di Medea sono Matteo Paguni, Francesco Cutale; con la partecipazione degli allievi e delle allieve dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico. Maestro del coro Francesca Della Monica.
Le scene sono di Marco Rossi, i costumi di Giovanna Buzzi; il disegno luci di Gianni Pollini.
Entra Creonte e la esilia, ma lei gli strappa ancora un giorno a Corinto. Incontra quindi Giasone, cui minaccia vendetta, meglio delineata dopo un colloquio con il re di Atene, Egeo, che la ospiterà nella sua città. Dopo avere inviato a Glauce doni avvelenati, che uccideranno lei e il padre, Medea uccide i figli e nega a un Giasone annientato perfino i loro corpi, portandoli con sé sul carro del Sole, verso Atene.
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