“Un incubo in cucina”: Enzo Paudice al Teatro Bolivar

NAPOLI – L’attore Enzo Paudice calcherà il palcoscenico del Teatro Bolivar per la nuova commedia “Un incubo in cucina” diretta da Dante Di Domenico. Stasera sarà la prima dello spettacolo, in replica fino a domenica 17 marzo (venerdi e sabato alle ore 20:30 e domenica alle ore 18:30).

La trama è ambientata in una cucina durante la corsa alla conquista della stella Michelin. Il giovane apprendista e la squadra dello Chef Antonio Caganocciuolo si muoveranno tra ricette strampalate ed esilaranti gag nonostante l’incombente incubo della camorra che, in modo arrogante, cercherà di rovinare i progetti dei protagonisti. Il regista commenta il titolo dello spettacolo nelle note di regia «Il cibo è un piacere fondamentale della vita e la cucina ne è la sua arte. Ma se ai fornelli ci fosse Enzo Paudice, tutto si trasformerebbe in un incubo!»

Presenti in scena, oltre Paudice ed il regista Di Domenico, gli attori: Alberto di Mauro, Luisa Ciardiello, Maria Straiano, Alessio Pirro, Salvatore Marino, Michela Bottone e Ciro Chervino. Le scene sono cura di Alessandra Peduto. Il regista Dante Di Domenico è anche presidente dell’associazione “Arte.Trav”. Essendo lui medico chirurgo presso la scuola di specializzazione in Urologia della Federico II, l’associazione ha come missione quella di raccogliere fondi da destinare ad una fondazione che da anni si batte per la ricerca di nuove terapie per la dilagante incidenza di tumori della sfera urologica, con lo scopo di migliorare l’approccio terapeutico e la qualità di vita dei pazienti. L’associazione contiene a sua volta l’omonima compagnia teatrale che ha inscenato sino ad adesso negli ultimi anni otto spettacoli.

Abbiamo conversato con il protagonista Enzo Paudice per alcune curiosità sullo spettacolo e sul suo lavoro.

“Un incubo in cucina”, Enzo cosa può aspettarsi il pubblico da questo spettacolo?

Per la nostra compagnia il ruolo del pubblico è fondamentale, i nostri spettacoli sono molto interattivi. Siamo molto bravi con l’improvvisazione e ci divertiamo ad attuarla. Sicuramente potrà aspettarsi tante risate. Il nostro spettacolo ha inizio dal proscenio quindi davvero il pubblico inizierà a ridere prima che si apra il sipario e continuerà anche dopo che sarà chiuso. Risate assicurate! Non vi voglio svelare dettagli sulla trama.

Ecco, proprio in riferimento alla trama, questa è sicuramente molto attuale. Avete inserito l’ostacolo rappresentato dalla camorra. Qual è il messaggio sociale che si vuole rivolgere al pubblico mentre si offrono sorrisi?

Il messaggio è che deve vincere sempre la buona volontà. La determinazione nel continuare a lavorare e il non arrendersi.

Rispetto alla tua carriera, nella tua identità di attore, com’è avvenuta la scelta del genere della commedia?

Perché la sento più adatta a me. Mi piace il modo in cui si può interagire con il pubblico nell’ambito della commedia.

Quanto ti è servita la gavetta iniziale rispetto al lavoro nelle commedie degli ultimi anni?

Tantissimo, ad oggi sono fiero di aver fatto tanta gavetta. All’inizio non lo capivo, bisogna studiare e stare con la testa sui copioni. Di sicuro è un consiglio che mi sento di offrire ai giovani che approcciano adesso al mondo del teatro. Molti sono soliti scoraggiare la carriera teatrale. Io dico Viva il mondo dello spettacolo! Soprattutto i giovani non devono ascoltare chi vive il teatro come hobby o secondo lavoro. Io lo faccio per professione e amo vivere di questo. Altro consiglio che posso dargli è acquistare sicurezza di sé. Il pubblico riesce a capirlo.

Quando e com’è nata l’idea di questo spettacolo?

L’idea l’ho data proprio io a Dante, il regista. La protagonista di questo spettacolo è la cucina. Anche se non sembra dal mio fisico io adoro il mangiare e il vivere la cucina. Non poteva mancare questa commedia.

L’associazione Arte.Trav promuove molto il valore terapeutico del teatro giusto?

I pazienti aspettano ogni anno il nostro spettacolo. Ci scrivono sui social, si è creata sinergia. La risata ha un potere immenso.

Ed ora la nostra domanda di rito, quando hai capito che la tua vita sarebbe stata sposata al teatro?

Io ho iniziato con la tv, dopo la tv ho fatto spettacoli e tour estivi in piazza e nei locali. Ad un certo punto della mia vita ho sentito l’esigenza di confrontarmi con il teatro. Lì la recitazione è vera, non puoi ripetere la scena come quando si gira un film. E’ a teatro che si vede se hai stoffa. Io ho fatto tutto e non scherzo. Programmi televisivi, talent e sketch. Ho collaborato con Leonardo Pieraccioni nel film “Il Professor Cenerentolo” e fu un’esperienza surreale. Lui è spettacolare. Sono protagonista negli spettacoli a teatro, mi manca solo di essere protagonista al cinema. Quindi se dovessi dirti quando ho capito che la mia vita sarebbe stata nello spettacolo ti dico che erano gli anni 2000. Avevo vent’anni e vedevo le tante trasmissioni dell’epoca in tv e sentii che volevo esserci io lì dentro. Ho sempre avuto molta determinazione. Ho sofferto molto nella vita per via dei due interventi alla spina dorsale cui mi sono dovuto sottoporre. Da quell’esperienza ho attinto la forza di volontà che mi ha portato ad arrivare sempre dove volevo.

Il costo del biglietto è di 12 euro. Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile contattare il Teatro al numero 0815442616.