KÖRPER ON TOUR, Vanishing Place al Teatro San Ferdinando di Napoli

RECENSIONE – L’opera presentata da Luna Cenere con Vanishing Place si concentra sulla percezione del tempo, dello spazio e sulla presenza/assenza del corpo.

All’interno di uno spazio geometrico, i ballerini delineano il volume attraverso moduli verticali. Il movimento, estremamente lento e dilatato al massimo, si armonizza con il paesaggio sonoro. I corpi emergono e scompaiono, fondendosi attraverso identità di genere, assumendo forme insolite che richiamano alcune espressioni artistiche di Damien Jalet e Dimitris Papaioannou. La coreografia fluisce in modo continuo, costantemente segnata da un ritmo apatico, tranquillo fino all’eccesso.

Non emergono particolari tonalità emotive; i corpi denudati dei ballerini sono privi di qualsiasi connotazione materica, erotica o estetica. Si presentano come corpi celesti in uno spazio dotato di una propria gravità ieratica. Senza impurità, senza eccessi, essi si muovono, si fondono, si mescolano, si connettono e si oppongono, simili a meteore in una notte d’agosto. Dopo un breve apparire nella volta celeste, scompaiono solo per riapparire e avviare un nuovo movimento, fino a quando il buio della sala non avvolge completamente ogni cosa.