Quattro giornate di intensa lotta del popolo, un episodio leggendario nella storia della nostra città, un momento storico di grande eroismo. Questo evento avvenuto 80 anni fa ancora oggi conserva una rilevanza drammatica attuale.
Questa storia incarna l’essenza stessa di Napoli, una città con una straordinaria capacità di adattamento e pazienza, capace di accogliere e sopportare, ma anche di reagire in modo deciso per difendere la vita dei suoi abitanti, come farebbe una madre. In quei giorni, la comunità napoletana si è unita senza divisioni ideologiche per affrontare una minaccia mortale e ha trovato la sua anima solidale nella tragedia.
Prima delle Quattro Giornate, Napoli era esausta e affamata a causa dei bombardamenti esterni e delle vessazioni interne. La città reagì alla deportazione forzata dei suoi uomini abili e all’aggressione spietata che cercava di ridurla in rovina. Le Quattro Giornate rappresentano un esempio eloquente di come la guerra, in realtà, coinvolga sempre i civili, che vengono oppressi e uccisi deliberatamente per scopi strategici. Questo triste fatto è stato evidente anche in altri conflitti come il Vietnam, i Balcani, la Siria e l’Ucraina.
Tuttavia, quei giorni di settembre ’43 dimostrano che quando un’intera popolazione si ribella contro la guerra, nessun esercito, per quanto potente e spaventoso, può fermarla. I tedeschi furono costretti a lasciare la città a causa di un’insurrezione popolare che, proprio perché non era divisa da ideologie, fu in grado di unirsi con coraggio e coordinazione per combattere la guerra stessa e per difendere i propri cari.
Le Quattro Giornate di Napoli dimostrano che la guerra coinvolge tutti, dai sofferenti ai borghesi, dai giovani ai meno giovani. Tutti lottavano per la libertà, la salvezza e la pace delle loro famiglie. Non si trattò di una breve fiammata, ma di una lunga e intensa battaglia popolare, che purtroppo causò la morte di molte persone, con 562 vittime in soli 96 ore.
La storia di quei giorni è dura, autentica e napoletana, ricca di molteplici voci e storie individuali che forse non sono ancora state raccontate. Questi racconti personali sono stati tramandati da generazione in generazione, collegando le nostre storie individuali a questa storia collettiva.
Fu poi Napoli Milionaria, di Eduardo De Filippo, ad avere l’opportunità di raccontare quei drammatici anni ottenendo un successo inaspettato, in un tripudio di emozioni collettive.