NAPOLI – Giovedì 8 luglio, debutta nell’ambito del Campania Teatro Festival, diretto da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, guidata da Alessandro Barbano, “Gemito – L’arte d’ ‘o pazzo”, scritto e diretto da Antimo Casertano, anche interprete insieme a Daniela Ioia, Luigi Credendino e Ciro Kurush Giordano Zangaro.
Lo spettacolo si avvale delle musiche originali di Marco D’Acunzo e Marina Lucia; delle scene di Flaviano Barbarisi e dei costumi di Antonietta Rendina. Il lavoro teatrale, coprodotto da Compagnia Teatro Insania e Associazione Culturale NarteA, in scena al Giardino paesaggistico di porta Miano del Museo e Real Bosco di Capodimonte alle ore 22.30, racconta l’arte, la vita e le opere di Vincenzo Gemito – ancora oggi ingiustamente considerato un artista di secondo piano -, ma soprattutto la sua vita ossessionata dalla ricerca maniacale della perfezione.
Tra i tanti artisti dimenticati e trascurati dal tempo e dalla storia, Gemito è forse, tra tutti, uno dei più dimenticati. Abbandonato alla nascita, alla ruota degli esposti, ha subito il medesimo trattamento nel corso degli anni, e ancora oggi appare ai più un artista di secondo piano, che non ha ancora trovato una collocazione tra i pilastri dell’800 napoletano. Una vita tormentata e ossessionata dalla continua ricerca della perfezione e dal maniacale tentativo di lavorare non per la conquista del successo ma per la conquista della verità. Ossessione che lo hanno spinto addirittura alla reclusione in manicomio, avvenuta tra il 1886 e il 1888, e alla conseguente, una volta uscito, clausura domestica volontaria durata oltre venti anni.