“Un trio al servizio del teatro, dello spettacolo, della musica”. Si definiscono così e ne sembrano avere tutte le ragioni, Michelangelo Iossa, Ciro Esposito e Ivan Boragine. I tre direttori artistici, il primo per la stagione musicale, gli altri due per quella teatrale, dalle cui idee nasce la stagione 2017/18 del Teatro Bolivar. Idee che sono state presentate ieri durante la conferenza stampa che si è tenuta nello storico impianto gestito dalla famiglia De Luca nel quartiere Materdei.

Tutta la passione dei tre direttori artistici del Teatro Bolivar

E a vederli insieme, sembrerebbe di trovarsi già in scena, perché l’intesa che nasce si trasforma in un vero e proprio teatro nel teatro. Con scambi di battute e sguardi che partono tutti dal comune intento di riuscire, come ci dice Ivan Boragine, a “portare il Teatro Bolivar ad affermarsi in ambito campano e, perché no, nazionale”. Obiettivo importante, che, però, affrontano con il coraggio di chi ci crede davvero. Cosa non facile al giorno d’oggi. “Diceva Sant’Agostino, è meglio perdersi nella propria passione che perdere la propria passione. E noi siamo talmente persi in questa passione, che non avvertiamo ancora fatica. Forse l’avvertiremo a fine stagione”. Le parole di Ciro Esposito testimoniano un entusiasmo anche questo non comune, nell’affrontare un ruolo la cui descrizione migliore, forse, la fa Michelangelo Iossa: “La cosa più bella è che ci si diverte, mettendo in campo tutta una serie di passioni”.

Michelangelo Iossa: “Per il Teatro Bolivar ho puntato al racconto dei grandi miti”

Ecco, la passione. Quella che torna sempre. Che si vede nei loro occhi e si legge nelle loro parole. Così come nella scelta di un cartellone in cui nulla è lasciato al caso. “Nel caso degli spettacoli musicali – rivela Iossa – ho puntato sui concert show. Non sono mai solo concerti e basta, ma c’è sempre un racconto dietro. E tutti ruotano intorno ai grandi miti. Si parte con Battisti, si chiuderà con Mina. E in mezzo ci saranno i Beatles Modugno, Pino Daniele. Quindi si racconterà un rapporto di osmosi tra la musica e il palco. Per cui non è mai solo concerto, ma è quasi sempre arti performative al servizio di un teatro”.

Ciro Esposito e Ivan Boragine: “Abbiamo provato a cambiare il volto del Teatro Bolivar”

All’insegna della sperimentazione e della conoscenza del pubblico, la stagione teatrale. “Nel nostro primo anno come direttori artistici, abbiamo voluto provare a cambiare un po’ il volto del Teatro Bolivar, abbracciando varie tipologie di spettacoli. Proprio per capire le reazioni del pubblico. Quindi abbiamo spettacoli di pura commedia, passando per i cori gospel e il cabaret. Dalle reazioni degli spettatori creeremo un progetto a lungo termine”.

Tra gli spettacoli in cartellone, uno su tutti ci viene presentato proprio dai diretti interessati. In ‘Sotto lo stesso tetto’, infatti, i protagonisti, con Amedeo Andreozzi, sono Ciro Esposito e Ivan Boragine. “Siamo tre fratelli diversi l’uno dall’altro, separati quasi dalla nascita, ma uniti da questo papà che fisicamente non vedremo mai in scena. Che però ha lasciato in eredità questa mansarda che li farà trovare sotto lo stesso tetto. Dove si ritroveranno a sballare questi scatoloni, dentro i quali troveranno quei ricordi che sono come delle chiavi per l’accesso al cuore dei tre fratelli”.

Ma questo sarà solo uno dei tanti spettacoli che, tra musica e teatro, quanto mai in simbiosi tra loro, andranno in scena al Teatro Bolivar. In una stagione ricca di novità e grandi protagonisti, per liberare l’arte nel cuore di Napoli, attraverso tutta la passione e la competenza dei suoi tre direttori artistici.

Francesco Monaco.