Sabato 24 giugno, alle ore 19.00, con la prova aperta al pubblico del laboratorio LEGGENDE D’ORO: LE VITE DEI SANTI a cura Laura Curino all’ Hortus Conclusus di Benevento, continua la sezione dedicata alla Formazione del Napoli Teatro Festival Italia.

Le vicende, gli intrecci, il linguaggio e le biografie dei santi sono al centro del percorso che l’attrice, regista e drammaturga torinese ha intrapreso, dallo scorso 16 giugno, con i giovani attori del Magnifico Visbaal Teatro.  Prendendo spunto da testi narrativi che riguardano le vite dei santi (Passiones, Vite, Raccolte di miracoli, Martirologi, Relazioni su traslazioni di reliquie, Flores santorum, Biografie mistiche, Produzioni poetiche, Leggende, Inni e relativa Iconografia), gli allievi si sono cimentati nella scrittura di brevi testi destinati al teatro nel tentativo di restituire le figure umane e spirituali di alcuni personaggi storici o leggendari. “Le vite dei santi –  sottolinea Laura Curino –  le conosco, mia nonna le sapeva tutte. A Torino una strada, una chiesa, un ospedale, una festa, tutto era pretesto per raccontare. Storie eroiche, immani. Sedute sui banchi delle splendide chiese del centro, ci riparavamo dal caldo e dal traffico”.  E sono le storie degli eroi di tutti i giorni, i cosiddetti “Santi Sociali”, campioni di fede e di coraggio, vissuti nell’Ottocento a Torino, che l’autrice presenta al Festival in forma di lettura / racconto nel suo progetto SANTA IMPRESA, in scena domenica 25 giugno (alle ore 21), sempre all’ Hortus Conclusus di Benevento, e realizzato per il Teatro Stabile di Torino, per la regia di Simone Derai.

Giuseppe Cafasso, Giuseppe Cottolengo, Giulia di Barolo, Giovanni Bosco (uno dei primi santi fotografati della storia), Leonardo Murialdo e Francesco Faà di Bruno: sono i nomi dei personaggi straordinari di cui la di cui la drammaturga cerca di ricostruirne il volto, svelando l’uomo nascosto dietro l’icona. Un gruppo di uomini e donne che hanno lasciato il segno nel Piemonte del Risorgimento, colmando un vuoto civile grazie al loro impegno per la città e per i più deboli, mossi da ideali incrollabili, tormentati allo stesso tempo da passioni e temperamenti inquieti, paradossalmente ribelli e reazionari. “Le grandi storie – conclude Laura Curino – trovano da sole la forza di camminare: per il Festival, propongo personalmente il testo integrale di Santa Impresa in forma di lettura/racconto”