Dopo il successo della trasferta a Milano, che, il 3 giugno scorso, ha registrato un’affluenza al Duomo di Milano di più di 5000 persone, con una standing ovation di 15 minuti, il Coro, l’Orchestra e il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo si esibiranno a Granada, in occasione della 66esima edizione del Festival Internacional de Música y Danza. Tre gli appuntamenti previsti nella città spagnola, che impegnano i tre principali gruppi artistici del Massimo Napoletano, mentre, contemporaneamente, in sede la produzione del San Carlo porta in scena il Festival dell’opera buffa all’Aperia della Reggia di Caserta (24 e 25 giugno Il Segreto di Susanna), lo spettacolo della Scuola di Ballo (sabato 24 giugno) e Concertosa (concerto del Coro di Voci bianche venerdì 23 giugno).
Venerdì 23 giugno alle 22.30 Zubin Metha dirigerà il Coro e l’Orchestra del Massimo partenopeo nella Sinfonia n.9 in re minore op. 125, l’ultima compiuta da Ludwig van Beethoven (1770-1827), nel rinascimentale Palazzo Carlo V, all’interno del meraviglioso complesso monumentale dell’Alhambra di Granada.
La Sinfonia fu eseguita per la prima volta nel 1824 al Theater am Kärntnertor di Vienna.
Il Finale esplode con il testo dell’ode “An die Freude” (Inno alla gioia) di Friedrich Schiller, dove intervenne lo stesso Beethoven, mentre i primi tre movimenti sono esclusivamente sinfonici. È una delle opere più note ed eseguite di tutto il repertorio classico, ed è considerata uno dei più grandi capolavori di Beethoven. Il tema del finale è stato adottato nel 1972 come Inno europeo. I solisti impegnati nell’Inno alla gioia sono il soprano Julianna Di Giacomo, il mezzosoprano Lilly Jørstad, il tenore Robert Dean Smith e il basso Wilhelm Schwinghammer.
Sabato 24 giugno alle 22.30 presso il Teatro del Generalife, il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo, diretto da Giuseppe Picone, inaugura la sezione della danza con Cenerentola, balletto in tre atti del compositore russo Sergej Prokof’ev (1891-1953), basato sull’omonima fiaba e rappresentato per la prima volta nel 1945 al Teatro Bolshoi di Mosca con le coreografie di Zacharov. Il libretto è di Volkov.
La nuova creazione, della fiaba resa immortale dalla penna di Charles Perrault (1628-1703), è firmata da Giuseppe Picone ed è andata in scena in prima assoluta a marzo a Napoli; questa versione coreografica mantiene la natura e lo spirito del racconto classico e riflette le tradizioni della secolare scuola napoletana di balletto. Le scene di Nicola Rubertelli e i costumi di Giusi Giustino sono stati pensati per riportare lo spettatore a questo mondo incantato. Un’occasione imperdibile per approfondire la fiaba e per visitare anche i magnifici giardini del Generalife, dichiarati patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1984.
Lunedì 26 giugno alle 22.30 il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo tornerà per la seconda volta sul palcoscenico del Teatro del Generalife con il Balletto dei Pink Floyd, un viaggio attraverso il lavoro e le varie fonti di ispirazione di un grande coreografo del XX secolo, Roland Petit (1924-2011). L’idea di questo spettacolo, ripreso da Luigi Bonino, nacque da un suggerimento della giovane figlia di Petit, Valentine che gli fece ascoltare uno dei dischi della rock band. Creata nel 1972, è una delle coreografie più famose ed innovative di Roland Petit, un esperimento che ha scosso le basi del neoclassicismo e ha consentito anche ad un pubblico differente di avvicinarsi all’arte del balletto.