Un’organizzazione rivoltosa organizza un attentato alla vita del capo di stato. Nel momento decisivo non se la sentono di lanciare la bomba perché insieme alla vittima ci sono i suoi nipotini. Da qui il caso di coscienza entra in scena con tutta la sua urgenza: è giusto uccidere degli innocenti per mettere fine alla guerra? La risposta è affidata agli spettatori: tocca a loro decidere cosa è meglio, cosa fare della vita dei giusti. È una scelta forte che chiede voce vista l’urgenza del periodo storico: smuovere le coscienze e rendere gli spettatori parte attiva di uno spettacolo ambizioso, e farli tornare a casa con la responsabilità di non aver fatto una scelta a cuor leggero.