Ripercorrendo la vicenda della trama del Gabbiano di Anton Cechov, ci si accorge quanto sia dilaniante, grottesca e attuale la trama del personaggio di Nina Zarecnaja: una giovane ragazza, figlia di un possidente terriero la cui proprietà si affaccia su un lago che all’estremità opposta confina con la casa della grande attrice Irina Nikolaevna; e che spende la sua intera vita per rincorrere il sogno di diventare attrice, per poi concludere rovinosamente la sua carriera in un piccolo teatro di provincia.
Nina rinuncia ad una gravidanza, ai propri legami familiari, ad un amore impossibile e ad uno possibile. Tutto sacrificato al grande sogno di calcare le importanti tavole di chissà quale palcoscenico. Scoprendo amaramente che la vita non sempre riserba un lieto fine, che l’essere apprezzati ed accettati dagli altri è l’unico modo per trovare la felicità, e come sia difficile per un artista comprendere ciò che il pubblico, o la realtà, vogliono per continuare ad essere ascoltati. Proprio il tema dell’incomunicabilità tra artista e pubblico è il motore portante dell’intera pièce. Strumentalizzando la trama del personaggio di Nina, si cerca di indagare cosa lega oggi l’arte al mondo reale, di cui gli spettatori sono giudici, ma anche fruitori