I gesti, i suoni, i simboli rimbalzano e riecheggiano trasportati dal mare. Nasce così Il canto delle mani su musiche della tradizione popolare campana alternate a musiche originali: una coreografia in cui contaminazioni e sovrapposizioni convivono nel medesimo spazio/tempo. Il ritmo della danza si gioca in un susseguirsi di immagini che si compongono e si scompongono dando vita a uno spettacolo in cui la forza evocativa della simbologia arcaica e rituale è “tradotta” in un linguaggio coreografico contemporaneo.