Un apologo comico e tragico sulla solitudine della modernità, una tranche de vie, che è anche un processo alla nostra convivenza, tenuto nella sala d’attesa dell’ufficio invalidi di una Asl anonima. Personaecore è un atto unico sincopato da un buio, che è anche mentale, un buio breve e intenso come l’affiorare di un rumore di fondo graffiante dal caos della quotidianità. Il buio rimescola la scena, i personaggi e i sentimenti, trasformando la sala d’attesa in un’aula di tribunale, dove la visita/processo impossibile avrà infine luogo per ratificare una pena inutile e forse feroce.