“Le Voci del Cavallo” nasce dall’esigenza di denunciare l’incompresa verità nascosta dietro ogni conflitto bellico. L’espediente narrativo di utilizzare una storia nota e mitologica come la Guerra di Troia permette ai personaggi di esprimere, tra battute e silenzi, le indicibili atrocità e le infondate convinzioni che spingono le persone a supportare le guerre. Il testo si prefigge, sin da subito, l’obiettivo di mettere a nudo quelle che sono le false verità che i promotori di guerra vendono per certezze. La costruzione di un connubio contrastante tra “il guerriero fondamentalista spartano e il cittadino di Pilo” cerca di mettere in risalto le grandi distanze esistenti tra chi combatte per onore e chi è costretto a farlo. I dialoghi pongono l’attenzione sulla drammaticità di problemi reali e attuali, che vengono colorati di comicità da chi li sottovaluta, o modifica, in base alle proprie verità. Tante le questioni irrisolte che accompagneranno, ancora nel tempo, l’uomo e le sue popolazioni, ma una focalizzazione sul problema della guerra tenta di spingere gli spettatori alla realizzazione delle enormi difficoltà di chi subisce le atroci azioni di uomini che scelgono per altri la necessità di una guerra.