NAPOLI – È una domenica di debutti, poesia e significati politici quella del 6 luglio al Campania Teatro Festival. Tutto questo si ritrova sicuramente in “Sarajevo” di Biagio Di Carlo e Mario Gelardi, che è anche regista dello spettacolo in programma alla Sala Assoli di Napoli alle 21.
Tre fratelli, Gabriele, il più grande, con la passione per i viaggi. Ha lasciato casa da poco, alla ricerca di qualcosa di nuovo. Anna, quella di mezzo, sempre attaccata alla sua macchina fotografica. Davide, giovane e ribelle, sicuro delle sue idee, arrabbiato e ingenuo. Gabriele torna a casa dopo una lunga assenza, vuole parlare solo con i suoi fratelli, ricostruire i pezzi di una vita segnata da un segreto. Il padre è morto da poco, la madre, fotografa di guerra, attaccata alla bottiglia per la maggior parte del tempo. Sullo sfondo di una guerra etnica che ha lasciato ferite indelebili, ci sono nuove vittime che cercano posto a Sarajevo. Che cos’è una famiglia? Occorre avere lo stesso sangue per definirsi fratelli? Una storia sul valore della propria identità, sull’idea di chi siamo e di chi vorremmo essere. Con Giovanna Sannino, uno dei volti più amati di “Mare fuori”, Luca Ambrosino e Franceso Ferrante, interpreti della serie Rai “Il Clan”. Durata 70 minuti.


Un particolare significato sociale, e dunque politico, ha anche #Foodistribution VIII∞/La foglia d’oro, un progetto di Manovalanza a cura di Davide Scognamiglio eDaniele Ciprì, con la regia di Adriana Follieri. Lo spazio scenico per il quarto anno consecutivo è quello dei Bipiani a Ponticelli, dove una storia reale che ispira il racconto simbolico si fonde con esso: il passato denso che evolve nel futuro con la costruzione e l’assegnazione delle nuove case, portando con sé la sua ambigua conflittualità. Protagonisti dello spettacolo, in programma dal 6 all’8 luglio alle 21, sono artisti professionisti e gli abitanti del luogo, mediante l’azione di creazione artistica e di coesione sociale – con la consulenza scientifica del professor Rosario Sommella – attraverso cui piccole e grandi comunità urbane, perlopiù di aree periferiche, entrano in relazione diretta e continuativa con le arti della scena, partecipando attivamente alle varie fasi che precedono il conclusivo allestimento teatrale. #Foodistribution VIII parte dal desiderio, dopo 45 anni di vita nei prefabbricati, di avere una casa in muratura, una casa vera, le cui particelle aeree e sonore possano finalmente smettere di penetrare fin dentro i polmoni, fin dentro l’anima. Questo desiderio, che chiede come una preghiera di essere esaudito, è l’inizio della drammaturgia. Durata 90 minuti.

“Giuseppe”, con Orazio Condorelli, autore della drammaturgia insieme conAlessandro Miele, è l’appuntamento del 6 luglio alle 22 al Tedér. Tratto dalle opere dello scrittore siciliano Giuseppe Bonaviri, più volte entrato nella rosa dei candidati al Nobel per la letteratura, lo spettacolo racconta la storia di un giovane medico, che, stanco della routine familiare e del contesto provinciale in cui vive, decide di unirsi a una missione spaziale verso Plutone nel tentativo di dare un senso alla propria esistenza. Scoprirà che anche nella vastità dell’universo, sarà difficile allontanarsi dall’orizzonte dei propri ricordi. La regia è di Alessandro Miele. Durata 55 minuti.