NAPOLI – Giovedì 22 maggio, alle ore 18:00, La Feltrinelli di Piazza dei Martiri ospita la presentazione del libro Napoli due volte al dì di Amedeo Colella, edito da Mondadori.
Insieme all’autore interverranno il musicista Roberto Colella e il giornalista Ciro Pellegrino. L’incontro sarà un’occasione per esplorare, con leggerezza e profondità, il cuore pulsante della filosofia partenopea. La scrittura di Colella, intrisa di ironia colta e veracità, restituisce al pubblico una Napoli che non smette mai di sorprendere, tra saggezza popolare e straordinarie contraddizioni. Una serata che è invito alla scoperta, al racconto, al riso, alla memoria e all’identità: un momento da vivere, come suggerisce il titolo, almeno due volte al dì.
Luciano De Crescenzo scriveva che tutto il mondo ha bisogno di un po’ di Napoli. E aveva ragione. Città formidabile, sempre fuori dagli schemi e con uno schema tutto suo. L’unica che sfugge all’appiattimento dell’algoritmo che sta livellando bisogni, sogni, gusti ed esistenze di gran parte dell’umanità. In quale altro posto del mondo il primo ospedale può essere chiamato “degli incurabili”? Si conoscono situazioni in cui il santo protettore, San Gennaro, ha dovuto sottoscrivere il suo impegno a tenere sotto controllo il Vesuvio in un atto notarile, per di più qualche centinaia di anni dopo la morte?
Tutto questo e molto altro succede solo a Napoli. Perché nella città di Partenope la medietà non ha proprio cittadinanza. C’è il primato e il non classificato, la vetta e l’abisso, il meglio e il peggio, ma non c’è mai la fascia mediana, quel borbottante tran tran quotidiano per cui le giornate e le persone e le metropoli si somigliano fra loro. L’eccezionalità di Napoli e dei napoletani è che poli sempre opposti non si attraggono per nulla, ma generano una diversa normalità, un modo di vivere atipico e creativo.
Amedeo Colella, detto ‘o professore, ha speso po’ e intelligenza per scovare il principio attivo della napoletanità e in questo libro ce lo propone come una buona medicina da assumere due volte al dì.
Tantissimi racconti di cultura partenopea che raccontano i grandi del passato, le meraviglie gastronomiche, il profano rapporto con il sacro, e che diventano, involontariamente, una benefica somministrazione di benessere per tutti.