RECENSIONE – C’è qualcosa di profondamente umano in quello che è accaduto mercoledì 7 maggio sul palco del Teatro Acacia di Napoli.
La performance di Joe Barbieri non è solo uno spettacolo: è un incontro, un dialogo intimo tra palco e platea, fatto di sguardi, parole misurate, e una tensione emotiva che, senza mai urlare, arriva dritta al cuore.
Il pubblico ha risposto con attenzione e gratitudine, in un silenzio carico di rispetto e partecipazione. Merito di una regia delicata e di una compagnia che ha saputo restituire verità, senza mai scivolare nella retorica.
A fare da cornice, la bellezza composta della sala dell’Acacia, che conferma la sua vocazione: essere casa della cultura, dell’emozione e di una Napoli che riflette, che ascolta, che si lascia sorprendere.Lungo e meritato l’applauso finale, segno di un pubblico che sa riconoscere la qualità quando la vede – e soprattutto, quando la sente.
La performance, tra arrangiamenti curatissimi e luci calde che accarezzavano la scena, ha raccontato l’essenza di un mondo che non ha paura di mostrarsi fragile, autentico, umano. Un viaggio che parte dalla tradizione ma guarda al contemporaneo, dove ogni parola è un dettaglio e ogni silenzio, una carezza.
Uno spettacolo che ha saputo coniugare poesia, melodia e una narrazione sospesa tra sogno e radici.
