NAPOLI – Beckett in scena: il corpo che parla in Primo Amore – Atto senza Parole 1 e 2 di Costantino Raimondi, alla Sala Assoli-Moscato, dal 28 al 30 marzo
La Sala Assoli-Moscato ospita, per la rassegna Fuori controllo, Primo Amore – Atto senza parole 1 e 2, testi di Samuel Beckett, con la regia di Costantino Raimondi e le interpretazioni di Sergio Longobardi e dello stesso Raimondi. Lo spettacolo offre una riflessione profonda e ironica sulla solitudine, la vita e la morte, esplorando i temi esistenziali tipici del genio irlandese attraverso una messa in scena asciutta e potente che si avvale dei costumi di Tata Barbalato.
Primo Amore, scritto nel 1946, ci immerge nel monologo di un clochard che racconta con ironia e dolcezza la sua avversione per la vita, il ricordo del padre e l’innamoramento per Lulu. L’opera diventa un viaggio, a tratti surreale e comico, in cui il corpo stesso dell’attore diventa protagonista indiscusso, dando voce a un testo che sembra sfidare la narrazione tradizionale.
Atto senza parole 1 si concentra invece su un tentativo di suicidio fallito, dove il protagonista, in uno spazio neutro, diventa simbolo di un’umanità sospesa tra il tragico e il comico. Infine, Atto senza parole 2 esplora la relazione tra due figure contrastanti, A e B, il cui destino si incarna in un susseguirsi di gesti quotidiani ripetuti in maniera meccanica e surreale. Nello spettacolo, i capolavori di Samuel Beckett prendono vita in un connubio di silenzi e gesti: un teatro che non ha paura di esplorare l’assurdo e l’intimo, in un dialogo continuo tra movimento e silenzio.
Come sottolinea il regista Costantino Raimondi nelle sue note di regia: «Le opere di Samuel Beckett, secondo i criteri imposti dagli eredi, devono rispettare le didascalie e l’integrità letteraria. Non è permesso scenografare, aggiungere musiche o scambiare i sessi dei personaggi. Queste regole, durante il percorso di costruzione di Primo amore – Atto senza parole 1 e 2, mi hanno fatto scoprire sul palco ancora di più il fascino e il linguaggio dell’universo beckettiano, ai miei occhi delicato e surreale. Il mio linguaggio parte dal corpo, mezzo che esprime attraverso il gesto, il pensiero e le emozioni, un immaginario collettivo, teatrale e contemporaneo. Lo scopo è recuperare la risonanza lirica attraverso il silenzio, per dare all’interprete voce, peso e densità, con un teatro di maschera e carne e pragmatico».
PRIMO AMORE – ATTO SENZA PAROLE 1 e 2
di Samuel Beckett
traduzione Carlo Fruttero-Franco Quadri
regia Costantino Raimondi
con Sergio Longobardi, Costantino Raimondi
assistente alla regia Annalisa Arbolino
spazio scenico Mediaintegrati
costumi Tata Barbalato
produzione e organizzazione Antonio Nardelli
disegno luci Gaetano Battista
diritti di autore Agenzia D’Arborio 1902 SRLS
foto Ivana Fabbricino
Info e prenotazioni: 345 467 9142 | assoli@casadelcontemporaneo.it