Al Teatro Acacia debutta Incanti diretto da Andrea Rizzolini

RECENSIONE – La magia a teatro non è solo un susseguirsi di abilità tecniche volte a stupire il pubblico, ma un’esperienza immersiva che intreccia narrazione, atmosfera ed emozione. Incanti, lo spettacolo prodotto da Officine dell’Incanto con la regia di Andrea Rizzolini, porta questa visione sul palcoscenico di Napoli, trasformando l’illusione in un viaggio dentro il sogno.

Al centro della rappresentazione c’è una riflessione sul significato stesso dei sogni: da una parte, essi sono creazioni della mente, immagini che prendono forma attraverso la nostra immaginazione; dall’altra, hanno basi reali nei meccanismi neurologici del nostro cervello. È proprio in questa tensione tra fantasia e realtà che si sviluppa Incanti, sfruttando il teatro come il luogo ideale per esplorare il confine tra ciò che è vero e ciò che è illusione.

Il legame tra magia e teatro, spesso poco considerato, è stato invece fonte di ispirazione per molti grandi autori: opere come La tempesta di Shakespeare, il Faust di Goethe e La grande magia di Eduardo De Filippo testimoniano quanto l’illusione possa essere parte integrante della drammaturgia. Incanti riprende questa tradizione per raccontare l’evoluzione del mago, da figura leggendaria associata al sovrannaturale a moderno illusionista, capace di affascinare con il solo potere della narrazione e della suggestione.

Sul palco si alternano Dario Adiletta, Francesco Della Bona, Niccolò Fontana, Andrea Rizzolini, Filiberto Selvi e Piero Venesia, un cast giovane e dinamico che guida il pubblico attraverso una combinazione di trasformismo, illusionismo e un intenso momento di mentalismo, in cui gli spettatori diventano parte attiva dello spettacolo.


In un periodo storico in cui la realtà appare spesso incerta e frenetica, Incanti diventa un invito a riscoprire il valore della meraviglia. Con una perfetta fusione di tecnica e poesia, lo spettacolo dimostra che, anche nella vita quotidiana, c’è spazio per la magia, se solo si è disposti a guardare il mondo con occhi diversi.