“Edipo Re” di Andrea De Rosa al Teatro Mercadante

Edipo Re - Andrea De Rosa - phandreamacchia

RECENSIONE – Il Teatro Mercadante di Napoli torna a ospitare un grande classico del teatro antico con “Edipo Re” di Sofocle, nella regia di Andrea De Rosa. Dopo il successo riscosso alla settima edizione del Pompeii Theatrum Mundi, lo spettacolo approda nuovamente sul palcoscenico partenopeo dal 5 al 16 febbraio 2025, confermandosi un trionfo.

La tragedia, proposta in una traduzione di Fabrizio Sinisi e riadattata dallo stesso De Rosa, vede in scena un cast d’eccezione: Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée e Fabio Pasquini. Il dramma segue la parabola del re di Tebe, Edipo, che nel tentativo di svelare il mistero della morte di Laio si scontra con una verità sconvolgente: l’uomo che cerca è egli stesso. Scopre così di aver ucciso il padre e sposato la madre, Giocasta. La rivelazione, ineluttabile e devastante, lo conduce alla sua tragica fine: la cecità, simbolo di una verità troppo accecante da sopportare. Nel frattempo, Tebe soffre per una pestilenza che non è altro che il riflesso del peccato e del destino segnato del suo re.

La messa in scena si apre con un’atmosfera carica di tensione: una città invisibile in cui si odono lamenti, evocata da una scenografia suggestiva curata da Daniele Spanò. Gli specchi, elemento chiave dello spazio scenico, riflettono e al tempo stesso nascondono, suggerendo il tema centrale dello spettacolo: la ricerca della verità come atto di rivelazione e condanna. Figure simboliche come Tiresia e Apollo vengono rappresentate con gli occhi oscurati, in contrasto con Edipo, che solo nel momento in cui scopre la verità si avvolge nel buio.

Andrea De Rosa affronta la tragedia dell’Aletheia con un approccio che non modernizza forzatamente il testo, ma ne esalta la potenza arcaica e universale. La sua regia restituisce con forza la tensione tra conoscenza e rovina, tra umano e divino, senza ricorrere a orpelli superflui. Ne emerge uno spettacolo magnetico, in grado di catturare lo spettatore in un viaggio emozionale e catartico, dimostrando come la tragedia di Edipo resti straordinariamente attuale nella sua riflessione sul destino, sulla colpa e sulla ricerca della verità.