RECENSIONE – “Lezioni di Napoletanità” al Teatro Acacia dal 24 gennaio al 2 febbraio.
“Lezioni di Napoletanità” è un vero e proprio viaggio nella tradizione partenopea che porta in scena il meglio dell’umorismo, della cultura e delle radici napoletane, mescolando elementi di commedia, musica e riflessione sociale.
Al Teatro Acacia, con la regia di Alan De Luca, si esibiscono Lino D’Angiò, Amedeo Colella e lo stesso De Luca in un’interpretazione che sa regalare tante risate ma anche qualche spunto di riflessione su ciò che significa essere napoletano oggi.
Il titolo stesso dello spettacolo, “Lezioni di Napoletanità”, promette di insegnare al pubblico alcuni dei tratti unici che caratterizzano il popolo partenopeo: il carattere sanguigno, l’ironia tagliente, ma anche la calda accoglienza che i napoletani sanno esprimere nei momenti più difficili.
Lino D’Angiò, una delle figure storiche della scena napoletana, porta con sé l’energia e il carisma che tutti conoscono; Amedeo Colella, con il suo stile fresco e genuino, riesce a interpretare con naturalezza il “magico Rettore” dell’Università Gennarino II; Alan De Luca interpreta e arricchisce lo spettacolo con una direzione che sa giocare con i tempi comici, regalando momenti di grande empatia e sintonia con il pubblico.
Il linguaggio, volutamente vicino al dialetto napoletano, è uno degli aspetti che rende lo spettacolo autentico: le battute, i giochi di parole, le riflessioni sul significato di essere parte di una cultura che, nonostante le sue contraddizioni, non smette mai di esprimere orgoglio e vitalità, sono il cuore della performance.
Un aspetto interessante di “Lezioni di Napoletanità” è come riesce a parlare a tutte le generazioni, con un ritmo che coinvolge napoletani e non. L’invito a scoprire e riscoprire le sfumature di una napoletanità che non è solo folklore, ma è anche un modo di essere, è ben rappresentato sul palco.
Lo spettacolo è una vera e propria ode alla napoletanità, alla sua forza, alla sua ironia e alla sua capacità di guardare avanti, senza dimenticare mai il passato.