NAPOLI – Al Teatro Mercadante, il 24, 25 e 26 gennaio 2025, la grande Isabelle Huppert è interprete del monologo BÉRÉNICE con la partecipazione di Cheikh Kébé e Giovanni Manzo nella concezione e regia di Romeo Castellucci liberamente ispirato a Bérénice di Jean Racine

Il regista visionario Romeo Castellucci dirige la magnetica Isabelle Huppert, icona del cinema e del teatro contemporaneo in un monologo liberamente ispirato a Bérénice di Jean Racine.
Una personalissima rilettura della più grande tragedia della letteratura francese, monumento alla solitudine e all’abbandono.

Dopo il debutto francese a Montpellier e la prima tappa italiana alla Triennale di Milano nella scorsa stagione, giunge a Napoli al Teatro Mercadante venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 gennaio – rispettivamente alle 21.00, alle 19.00 e alle 18.00 – Bérénice, un monologo liberamente ispirato a Bérénice di Jean Racine nella concezione e regia di Romeo Castellucci costruito per e su Isabelle Huppert, con la partecipazione di Cheikh Kébé e Giovanni Manzo. La musica originale è di Scott Gibbons, i costumi sono di Iris Van Herpen.
Artista conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera, il visionario Romeo Castellucci dirige la magnetica Isabelle Huppert – attrice nota al pubblico italiano soprattutto per le sue prove al cinema ma, in realtà, sublime interprete di teatro – lungo i sentieri della tragedia composta nel 1670, restituendo una personalissima rilettura di quell’autentico monumento alla solitudine e all’abbandono che è la Bérénice di Racine.
«Ciò che rende contemporaneo Racine – dichiara il regista – è precisamente la sua inattualità. Il metro alessandrino dei suoi versi è la forma congelata di un quadro umano paralizzato dallo stallo tragico e dalla disfunzione del linguaggio. L’amore è il Teatro della Crudeltà. Le rinunce qui hanno più peso delle azioni, del sangue o degli accoppiamenti. L’educazione e la castità sono in nuovi strumenti erotici che vincolano i corpi; la violenza è endocrina, il freno è più potente dell’acceleratore. L’energia, che non deflagra, è trattenuta in un corpo ormai spossessato di parole. Teatro paralitico, “Bérénice” è probabilmente la “tragedia” più immobile, statica e snervante che sia mai stata concepita. Eppure si piange. Eppure Bérénice – si potrebbe dire – sono io».
«In scena – sottolinea ancora Castellucci – come stella fissa, un’attrice da sola incarna “Bérénice”: è Isabelle Huppert, la sineddoche dell’arte della Recitazione del teatro d’occidente. Lei è l’attrice – ma anche l’attore – per definizione; è il Teatro stesso che si manifesta, ancor prima del significato che porta. I suoni dello spettacolo – uditi e inauditi – sono tutti generati dalla sua voce ed elaborati dall’artista del suono Scott Gibbons».
BÉRÉNICE
liberamente ispirato a Bérénice di Jean Racine
concezione e regia Romeo Castellucci
un monologo con Isabelle Huppert
e con la partecipazione di Cheikh Kébé e Giovanni Manzo
musica originale Scott Gibbons
costumi Iris Van Herpen
produzione Societas, Cesena; Printemps des Comédiens / Cité du Théâtre Domaine d’O, Montpellier coproduzione Théâtre de La Ville Paris -France; Comédie de Genève, Switzerland; Ruhrtriennale, Germany; Les Théâtres de la Ville de Luxembourg; deSingel International Arts Center, Belgium; Festival Temporada Alta, Spain; Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Italy; Onassis Culture – Athens, Greece; Triennale Milano, Italy; National Taichung Teater, Taiwan; Holland Festival, Netherlands; LAC Lugano Arte e Cultura, Switzerland; TAP – Théâtre Auditorium de Poitiers, France; La Comédie de Clermont – Ferrand – ScèneNationale, France; Théâtre national de Bretagne – Rennes, France.
con il sostegno della Fondation d’entreprise Hermès
Info: teatrodinapoli.it | Biglietteria: biglietteria @teatrodinapoli.it | tel. 081.5513396