NAPOLI – Al Teatro De Filippo, Scugnizzo Liberato, Venerdì 24 Gennaio h: 21:00, in scena “L’Orso Bipolare”.
L’Associazione Kalamos, in collaborazione con lo Scugnizzo Liberato, presenta il terzo appuntamento della rassegna teatrale “Venerd’Arte” presso il Teatro “E. De Filippo” dello Scugnizzo Liberato, nel cuore di Napoli.
Il terzo spettacolo in programma è: L’Orso Bipolare
Il disturbo bipolare dal punto di vista di una persona che quel disturbo lo vive.
In una scena vuota entra un attore con maschera da Orso. Nevica, ed è pronto per il letargo. Andare in letargo significa costruire e allestire la propria grotta. La scena cresce, e il pubblico si trova proiettato in uno spazio sospeso e allo stesso tempo concreto e reale. Siamo nella testa dell’orso, siamo nella testa di un giovane bipolare, in un flusso di evocazioni, ricordi e riflessioni profonde.
Un’esperienza autentica, che non cerca di raccontare il disturbo bipolare in modo scientifico e neanche cerca di provocare reazioni di compatimento e immedesimazione, ma permette allo spettatore di entrare in una dinamica precisa, un incedere, un percorrere assieme. e il tutto viene sottolineato e reso sospeso dall’utilizzo di luci eidetiche che gli attori utilizzano in scena e con le quali creano parte delle atmosfere.
Le metafore della grotta e dell’orso sono lo snodo fondamentale per raccontare uno stato d’animo. La necessità di isolarsi e le difficoltà relazionali, sono tutti elementi comuni a chi è afflitto da disturbo bipolare, ma bisogna sempre ricordare che parliamo di persone e non di malati. Infatti la grande consapevolezza a cui il protagonista arriva è che “non sei malato finché non decidi di esserlo”.
Ma attenzione a non interpretare questo concetto come un banale messaggio motivazionale, perché non lo è affatto. Questo concetto cardine, che muove e smuove tutto il lavoro, è frutto di un’esperienza e una consapevolezza maturata nel tempo che ci racconta che per uscire dalla propria grotta, bisogna prima essere consapevoli di se stessi e dalla propria umanità e unicità.
Il lavoro si completa con musiche originali realizzate per lo spettacolo che attraverso dei brani dalla radice simile ma dalla struttura diversa, ha contribuito ad amplificare la sensazione di ciclicità degli eventi senza però limitare il flusso narrativo, che invece anche grazie alla produzione musicale, riesce ogni volta ad evolvere.
Testo: Giuseppe Fiscariello
Con: Valerio Lombardi e Livia Bertè
Regia: Riccardo Pisani
Musiche: Lenny Pacelli
Produzione: La chiave di Artemysia e Contestualmente Teatro
Promozione e distribuzione: Camilla Stellato