A GALLERIA TOLEDO in scena MANSON con Andrea Argentieri

MANSON, Fanny & Alexander, con Andrea Argentieri, Inequilibrio 2024, Fondazione Armunia Castello Pasquini, Vada, 6/07/2024, Ph Dorin Mihai

NAPOLI – A Galleria Toledo, il 7 e 8 dicembre, arrivano a Napoli Fanny & Alexander con “Manson”.

Drammaturgia, costumi Chiara Lagani, con Andrea Argentieri. Regia, luci, progetto sonoro Luigi Noah De AngelisAndrea Argentieri è Charles Manson, capo della feroce setta autrice di azioni crudeli, tra queste la strage in cui fu assassinata Sharon Tate. In scena Manson compare nelle vesti dell’accusato, pronto a rispondere alle domande del pubblico. Gli spettatori diventano una giuria postuma. La ricostruzione documentaria ci riporta indietro nel tempo, tratteggia la mente manipolatoria di MansonÈ proprio Manson, è qui, di fronte a noi. Il pubblico pesca adesso da un elenco di trentadue domande che gli sono state consegnate al suo ingresso a teatro e poi, singolarmente e volontariamente, rivolge il quesito scelto all’attore, che adesso risponde in inglese, sopratitolato.
In un buio compatto e sonoro si dipingono all’improvviso frasi secche e ritmate, che portano a una riesumazione narrativa e sensoriale degli eventi, quasi una fantasmatica ricostruzione, concreta per suoni e scrittura, al cui termine ci si accorge di una presenza reale in sala, una specie di testimone silente. Il pubblico nello scomodo ruolo di giuria postuma pesca adesso da un elenco di domande, da rivolgere volontariamente all’attore. L’incalzare delle domande produce una strana enigmatica trasformazione nella percezione di chi assiste: in ballo c’è davvero solo il giudizio, la condanna alle azioni di questo strano personaggio? Oppure ci siamo anche noi, la nostra stessa repulsione? 
 
In Manson di Fanny & Alexander, – spiega Luigi Noah De Angelis–  Andrea Argentieri interpreta in modo mimetico Charles Manson, un processo di incorporazione che riflette le caratteristiche del personaggio: labirintico, istrionico, manipolatore. Utilizzando materiale d’archivio, in particolare interviste audio e video, l’attore incorpora i ritmi, la gestualità spezzata e gli sguardi mutevoli di Manson, trasformandolo in una presenza che torna dal passato per sfidare apertamente il giudizio del pubblico convocato in un tribunale postumo.