A Galleria Toledo in scena Happy Days in Marcido’s field

NAPOLI – A Galleria Toledo, il 29, 30 novembre e il 1 dicembre 2024 in scena Happy Days in Marcido’s field di Marco Isidori da Giorni felici di Samuel Beckett  con  Paolo Oricco – Winnie, Valentina Battistone, Ottavia Della Porta e Alessio Arbustini – Coro/Willie

Torna in scena a Galleria Toledo, teatro stabile d’innovazione, diretto da Laura Angiulli,
il 29, 30 novembre e 1 dicembre 2024 la nuova versione (il debutto è del 2022) dello storico allestimento Happy Days in Marcido’s Field, da “Giorni felici” di Samuel Beckett. 
Regista e autore dell’adattamento Marco Isidori, che ne firma la regia.
In scena con Paolo Oricco (Winnie) e Valentina Battistone, Ottavia Della Porta e Alessio Arbustini – Coro/Willie. 
Come nella edizione passata, la logorroica creatura beckettiana è imprigionata in una struttura conica essenziale, questa volta in ferro (un aggiornamento del “Grande Girello” ligneo di Daniela Dal Cin); Winnie, l’eroina in questione, interpretata da Paolo Oricco en travesti, è attorniata da un corteo di tre giovani attori, che sono allo stesso tempo incarnazione polifonica del personaggio di Willie, marito della protagonista, e materia “viva” che riempie le aperture tra le barre montanti del metallico monticello: agili corpi nudi che  avvolgono e incalzano Winnie, e fanno da eco alla prova d’attore del luciferino e potente Paolo Oricco.
Scenografia di Daniela Dal Cin, regia di Marco Isidori, produzione Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa 2022
Venerdì 29 alle ore 19, sabato 30 alle 20.30, domenica primo dicembre alle 18.
Note di regia 
Happy Days in Marcidos field; reloaded
«Dopo più di tre lustri dal suo debutto (1997) i Marcido riportano in scena, con un progetto produttivo del tutto rinnovato, una delle rappresentazioni centrali del percorso artistico della Compagnia Happy days in Marcidos field; percorso che ha in Samuel Beckett un autore di sicuro e fondante riferimento; ricordiamo Non io, Dondolo e Quella volta, ovvero Marcido in Beckett’s love del 2004; e soprattutto …ma bisogna che il discorso si faccia! dall’Innominabile, che la critica italiana lesse come una magistrale messa in scena della parabola più acre di Beckett (nel 2009  l’allestimento ottenne il Premio Ubu per la scenografia e il Premio della Critica). 
Ma certo “Giorni felici” è stato il primo e più importante approccio con la drammaturgia beckettiana che abbiamo tentato. […] Daniela Dal Cin ideò per lo storico “Happy days in Marcido’s field” una costruzione architettonica che definimmo Grande Girello: una sorta di piramide lignea traforata che sosteneva le evoluzioni del Coro, un corteo di sette corpi che “giocava” impersonificando Willie, il marito coprotagonista del dramma. Nel presente riallestimento (2022), la macchina scenica, pur conservando il disegno precedente, diventa un ordigno, reso ancora più “inabitabile” con l’utilizzo del metallo, e anche qui vogliamo che i corpi nudi dei tre giovani attori, i quali corpi fanno la funzione del classico monticello di terra previsto dalle didascalie originali, ugualmente avvolgano e sommergano la nostra protagonista in un abbraccio, come spazio terremotato però, come “fiume lavico”, come “baratro vivente” nonché “recitante”, nonché “danzante”, nonché teso, insieme alla figura della protagonista, la quale finirà per essere inghiottita del tutto; teso, ripeto, il qui descritto vortice scenico, verso l’irraggiungibilità di quel Teatro Totale che da sempre è l’orizzonte dei nostri sforzi.» Marco Isidori
 “Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe.” Mark Twain