Al Teatro Sannazaro in scena “AMERICAN ECHOES” per il QUARTETTO ADORNO

nella foto il Quartetto Adorno

NAPOLI – Al Teatro Sannazaro, il 14 novembre, il concerto “AMERICAN ECHOES” PER IL QUARTETTO ADORNO; musiche di Barber, Hermann, Castelnuovo-Tedesco e Dvořak.

 

Napoli. “American Echoes” è il titolo del concerto che sarà presentato a Napoli dal Quartetto Adorno giovedì 14 novembre 2024 (ore 20.30 al Teatro Sannazaro) per la stagione musicale dell’Associazione Alessandro Scarlatti presieduta da Oreste de Divitiis.

nella foto il Quartetto Adorno

Il celebre quartetto d’archi, formato da Edoardo Zosi e Liù Pelliciari (violini), Benedetta Bucci (viola) e Francesco Stefanelli (violoncello), proporrà in questa occasione una inusuale selezione musicale dedicata a grandi compositori statunitensi, d’origine o di adozione.

Si comincia con il “Quartetto Op. 11 in si minore” di Samuel Barber, si continua con il “Quartetto n. 3 op. 203” di Mario Castelnuovo-Tedesco e con “Echoes” scritto nel 1965 per quartetto d’archi da Bernard Hermann (New York 1911, Los Angeles 1975) tra i più importanti compositori di colonne sonore della storia del cinema. Premio Oscar nel 1942 per l’o.s.t. de “L’oro del demonio” film diretto da William Dieterle (ma, nello stesso anno, è in nomination anche per “Quarto potere” di Orson Welles), Hermann ha lavorato con Alfred Hitchcock, François Truffaut, Brian De Palma, Martin Scorsese, tra i tanti.

Il concerto del Quartetto Adorno, che si realizza in collaborazione con il CIDIM, termina con “l’Americano”, ovvero il “Quartetto per archi n. 12 in fa maggiore, op. 96” di Antonin Dvořak.

nella foto il Quartetto Adorno

“Il programma musicale proposto dal Quartetto Adorno – sottolinea Tommaso Rossi, direttore artistico dell’Associazione Scarlatti – dirige la sua attenzione su compositori di origine statunitense come Barber e Herrmann, o che hanno a lungo vissuto negli Stati Uniti, come  Dvořák (direttore nel 1891 del National Conservatory of Music di New York) e come l’italiano Castelnuovo Tedesco che, emigrato in America nel 1939 a causa delle leggi razziali, lavorò lungamente ad Hollywood come compositore di colonne sonore. Un lungo impegno il suo ed un encomiabile magistero che riverbera i suoi esiti più felici in alcuni dei suoi allievi – da John Williams ad Henry Mancini, Jerry Goldsmith e Nelson Riddle – anch’essi acclamati compositori di musiche originali per il cinema”.

L’importanza di Castelnuovo Tedesco, al quale il Quartetto Adorno dedica nel giugno di quest’anno  l’incisione (per Naxos) dell’integrale dei suoi tre “Quartetti d’archi”, si individua nella straordinaria versatilità delle sue composizioni attraverso le quali acquisirà notorietà internazionale, ponendo il suo nome quale riferimento imprescindibile nell’ambito della produzione musicale del XX secolo.

“Il concerto del Quartetto Adorno – aggiunge Tommaso Rossi – ci offre la preziosa opportunità di rendere omaggio a Mario Castelnuovo Tedesco che, per l’amicizia e reciproca stima che egli ebbe con la pianista e compositrice Emilia Gubitosi (fondatrice dell’Associazione Alessandro Scarlatti, nel 1918 con Maria de Sanna e Salvatore Di Giacomo) riveste primaria importanza anche nella storia della nostra associazione”. Cittadino americano dal 1946, Castelnuovo Tedesco tornò dopo la guerra in Italia e a Napoli (ospite della Gubitosi) ma, come egli stesso ammise, il legame, un tempo viscerale, con il suo Paese si era infranto nella follia antisemita del fascismo.

Informazioni: www.associazionescarlatti.it