Marina di Ascea (SA) – La rassegna sull’espressione tragica e comica del teatro antico – nata accanto all’Elea Velia di Parmenide e Zenone, e ispirata alla tradizione dell’agorà filosofica – per la prima volta nella sua storia si rivolge a un pubblico nuovo, iniziando un percorso di apertura verso tutto il territorio del Cilento.
Prossimi appuntamenti:
LUNEDÌ 19 AGOSTO 2024 ore 21.15
EDIPO TRAGICOMICO breve presentazione di Marianna de Pinto attrice, regista e pedagoga teatrale diplomata presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico
a seguire
EDIPO STANCO scritto, diretto e interpretato da Marco Grossi
L’urgenza da cui muove Edipostanco è lo studio della commistione dei generi. Partendo dalla convinzione che il teatro, in quanto tale, è un rituale senza tempo, uno strumento di diffusione e condivisione della conoscenza e delle verità più ataviche della natura umana, Edipostanco vuole, appunto, accostare generi teatrali diversi per tempo e per modalità di rappresentazione, la tragedia classica e la commedia dell’arte, che però hanno come tratto comune il fatto di parlare alla pancia e al cuore della gente. La commedia al servizio della tragedia, i temi più profondi dell’animo umano veicolati da un racconto ironico e irriverente che non esclude la drammaticità, ma la sottolinea secondo modalità diverse da quelle tradizionali. Sulla scena non una maschera rinascimentale matura e codificata, bensì l’antenato di uno zanni, una figura primordiale più vicina ai personaggi Aristofanei che a un moderno Arlecchino. Dato il taglio ironico dello spettacolo Aristofane e i suoi personaggi possono essere senz’altro presi a modello per capire la portata del lavoro, esattamente come possono essere presi a riferimento i drammi satireschi che accompagnavano e concludevano la tetralogia classica, a sottolineare una comunione e vicinanza tra tragedia e commedia.
MARTEDÌ 20 AGOSTO 2024 ore 21.15
SIMPOSIO di Platone diretto e interpretato da Christian Poggioni musiche originali Irina Solinas costumi Micaela Sollecito maschere Zorba Officine Creative
Il dialogo platonico dedicato all’amore si presenta come una raffinata conversazione – forse la più bella conversazione della storia della letteratura – fra spiriti eccellenti. Atene, 416 a.C. Il poeta Agatone con il suo primo dramma teatrale vince le gare tragiche. Per festeggiarlo, il fiore degli intellettuali ateniesi viene invitato ad un simposio, il banchetto rituale durante il quale i convitati bevono vino, cantano, ascoltano musica e discutono di svariati argomenti. Tra i presenti, oltre ad Agatone, troviamo Socrate, il suo allievo Fedro, il commediografo Aristofane, il politico Pausania, il medico Erissimaco e il giovane rampante Alcibiade. Uno dopo l’altro, prendono la parola per celebrare la potenza inesauribile di Eros. Attraverso le loro voci, Platone offre uno straordinario affresco della sensibilità greca nei confronti dell’amore: le due forme di Afrodite, il mito dell’androgino, la morbidezza e l’asprezza di Eros, la natura del desiderio. Infine affida a Socrate e a una donna, la sacerdotessa Diotima, il compito di schiudere i segreti ultimi di Eros e del suo manifestarsi nel mondo.
MERCOLEDÌ 21 AGOSTO 2024 ore 21.15
THE APOLOGY OF SOCRATES by Plato
SPETTACOLO IN LINGUA INGLESE
diretto e interpretato da Christian Poggioni, musiche originali dal vivo Adriano Sangineto, costumi Stefania Parisini O’Brien, scenografia Aurélie Borremans
The event to which the Apology refers is the self-defense that Socrates pronounced in front the Athenian judges in 399 B.C. – Plato was an eyewitness. Socrates, victim of a political conspiracy, is accused of impiety and of corrupting the young.
For these reasons he is condemned to death, but at the end of the trial, he leaves to his own accusers a final fundamental message: “For if you think that by killing men you can avoid the accuser censuring your lives, you are mistaken; no evil can happen to a good man, either in life or after death.
VENERDÌ 23 AGOSTO 2024 ore 21.15
LISIA, IL DISCORSO PER L’UCCISIONE DI ERATOSTENE E LA “DRAMMATURGIA DELLA PAROLA”
con Emanuele Stolfi (Ordinario di Diritto romano e Diritti dell’Antichità, Università di Siena), reading di Gianluigi Tosto
I l discorso Per l’uccisione di Eratostene è il più famoso fra quelli di Lisia giunti sino a noi. Esso fu redatto all’inizio del IV secolo a.C., a favore di un soggetto (Eufileto) che aveva ucciso l’amante di sua moglie (Eratostene, appunto). Accusato dai parenti di quest’ultimo, Eufileto si difese leggendo – o più probabilmente recitando a memoria – quanto per lui aveva composto Lisia.
Portare in scena il testo del grande oratore è dunque il modo più appropriato, benché meno usuale, per accostarsi ad esso, facendone conoscere la cifra più autentica.
Non si tratta di uno scritto destinato a letture solitarie e meditate, ma di un ingranaggio di quell’autentica “drammaturgia della parola” in cui si risolveva ogni processo dell’antica Atene. Fra attività teatrale e retorica giudiziaria – anch’essa destinata a un’ampia cerchia di ‘spettatori’ – i Greci intessevano molteplici rapporti, che lo spettacolo vuole cogliere e valorizzare: sia attraverso il reading dell’attore Gianluigi Tosto, sia per mezzo degli interventi del professore Emanuele Stolfi, che in varie occasioni ha studiato questi temi.
DOMENICA 25 AGOSTO 2024 ore 21.15
PLUTO O IL DONO DELLA FINE DEL MONDO
tratto da Pluto di Aristofane drammaturgia Anton Giulio Calenda regia Alessandro Di Murro con gli attori del Gruppo della Creta
Aristofane è ormai un nostro compagno di viaggio perché ci siamo riconosciuti nella sua ambiguità politica: nella sua capacità di non schierarsi con nessuno, ma attaccare sempre, amici e nemici.
Il cieco Pluto, dio della ricchezza nel pantheon ellenistico, viene rapito da Cremilo, contadino ateniese, affinché smetta di elargire ricompense ai malvagi e sofferenze agli onesti. Succederà nella vicenda, che, curata la cecità di Pluto, i soldi saranno bulimicamente distribuiti a tutti e che quindi lavorare diverrà inutile.
Se per Cremilo-Aristofane, protagonista della vicenda, la giustizia redistributiva è il ragionevole farmaco da applicare sulle piaghe della società ateniese, per Povertà, che irrompe in scena come antagonista, una indiscriminata ricchezza a portata di tutti è “azione folle, sacrilega, criminale”. Insomma se tutti sono ricchi ma chi vuole rimboccarsi le maniche? Se Povertà è il capitalismo e Pluto una forma idilliaca di comunismo noi applichiamo il metodo aristofanesco e
prendiamo le distanze da entrambi.
INFO:
Pro Loco di Ascea
Fondazione Alario per Elea-Velia
Tel. 334.32.66.442
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