RECENSIONE – Al Teatro Bellini assistere a spettacoli straordinari è ormai una garanzia, come lo è stata per la prima di “Fortress of Smiles”, una combo di talento, creatività e ritmo del regista Kuro Tanino.
La nostra esperienza difficilmente la dimenticheremo, poiché ci siamo totalmente immersi oltre la rappresentazione, curata nei silenzi e nei minimi dettagli della scenografia, delle luci e degli parole in lingua originale. Tra commozione e divertimento sono stati diversi i momenti dell’esibizione che hanno registrato un’emozione intensa. Tutto ripreso su due piccolissimi e malandati appartamenti di un villaggio sulla costa che raccontano due storie parallele con differenti punti di contatto.
Troviamo nell’appartamento di sinistra dei simpatici pescatori che per loro routine si incontrano ogni giorno per bere, giocare e divertirsi; di fianco invece una anziana signora colta da demenza senile aiutata dalla tanta pazienza e amore dal figlio ed infine anche della giovane nipote.
Il susseguirsi di episodi chiaramente apporta dei cambiamenti, di luci, di emozioni e di trasporto; per ogni personaggio c’è un evoluzione interiore a tratti anche molto poetica.
Tutto quello che abbiamo appreso da questo spettacolo ci porta ad importanti riflessioni, soprattutto legate al tempo quotidiano che impieghiamo o che sprechiamo.