Al Teatro Mercadante in scena “Misericordia” di Emma Dante

Misericordia scritto e diretto da Emma Dante luci Cristian Zucaro con Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli coproduzione Piccolo Teatro di Milano– Teatro d’Europa, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Biondo di Palermo Piccolo Teatro Grassi dal 14 gennaio al 16 febbraio 2020 foto © Masiar Pasquali

NAPOLI – Al Teatro Mercadante, dal 19 al 30 aprile, in scena “Misericordia” l’acclamato, imperdibile spettacolo della regista e drammaturga Emma Dante. In scena tre storiche attrici della regista: Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Italia Carroccio e il giovane danzatore Simone Zambelli, rispettivamente nei ruoli di Nuzza, Anna, Bettina e Arturo.

Sulla scena uno sfondo scuro e quattro sedie allineate, intervallate da ceste da cui si dipanano gomitoli di lana. Disposti in fila, lungo l’asse delle sedie, semplici oggetti come cavallucci per l’infanzia, cappucci colorati per bambini, una valigia, un sacco nero di cellophane, scarpe di diverse fogge. Le luci sono di Cristian Zucaro.

«Misericordia è una favola contemporanea. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine».

Così Emma Dante presenta lo spettacolo, il cui testo narra la storia di tre donne – Nuzza, Anna e Bettina – che si prostituiscono, e di un ragazzo menomato, Arturo, che vive con loro in un monovano lercio e miserevole. Durante il giorno le donne lavorano a maglia e confezionano sciallette, al tramonto, sulla soglia di casa, offrono ai passanti i loro corpi cadenti. Il giovane Arturo non sta mai fermo, è un picciutteddu ipercinetico. Ogni sera, alla stessa ora, va alla finestra per vedere passare la banda e sogna di suonare la grancassa.

La madre di Arturo si chiamava Lucia, era secca come una acciuga e teneva sempre accesa una vecchia radiolina. La casa era china ’i musica e Lucia abballava p’i masculi! Soprattutto per un falegname che si presentava a casa tutti i giovedì. L’uomo era proprietario di una segheria dove si fabbricano cassette della frutta, guadagnava bene ma se ne andava in giro con un berretto di lana e i guanti bucati. Lo chiamavano “Geppetto”. Alzava le mani. Dalle legnate del padre nasce Arturo, mentre Lucia muore due ore dopo averlo dato alla luce. Nonostante l’inferno di un degrado terribile, Anna, Nuzza e Bettina se lo crescono come se fosse figlio loro. Arturo, il pezzo di legno, accudito da tre madri, diventa bambino.

«Misericordia – dichiara Emma Dante – è un lavoro sulla capacità profonda e inesauribile di amare. Nonostante il tugurio, la prostituzione, la convivenza forzata dal bisogno, queste donne scelgono di prendere con sé un ragazzino difettoso, menomato dalle botte del padre e orfano della madre, morta appena dopo il parto. È un ragazzino di legno perché rigido, senza articolazioni. E lo spettacolo racconta come questa rigidità riesca gradualmente a sciogliersi, con il corpo ad acquisire una sua morbidezza. Insomma un percorso verso la vita. Di madri che lo sono senza esserlo. Ma dietro la tragedia c’è anche molta leggerezza. Alla fine è uno spettacolo vitale. E quando finisce sei scosso. Come se riuscisse a dare un piccolo pizzicotto».

Sulla nascita e le ragioni di questo suo lavoro la regista spiega: «Avevo bisogno di parlare di maternità. Forse perché sono diventata madre in tarda età di un figlio adottivo, e questa esperienza mi ha cambiato la vita. Poi il lavoro ha preso corpo con l’improvvisazione, con gli attori, ma soprattutto con il danzatore Simone Zambelli, straordinario, che ne è diventato il centro pulsante. Lo spettacolo infatti gira attorno a lui, al ragazzino “difettoso” nato come “legnificato” grazie ai pugni del padre. Di qui l’assonanza con Collodi: ho pensato che Pinocchio potesse essere un personaggio interessante da associare a un bambino che nasce dalla violenza. Pinocchio comincia la sua vita quando si sveglia bambino grazie al dono della fata. Prima era un “non essere”. Così anche Arturo. In questo senso il titolo per me è importantissimo perchè racconta già tutto: “Misericordia”, inteso in senso laico, contiene due cose, la miseria e il cuore, elementi che possono stare insieme generando qualcosa di straordinario».

Per informazioni circa l’acquisto del biglietto è possibile contattare il botteghino al numero 081.5513396 | email biglietteria@teatrodinapoli.it