Riscoprire i valori delle favole nei cunti del Beggars’ Theatre

Articolo presente nel numero Aprile 2020 di Napoli a Teatro. 

In questo momento di isolamento, confusione e sfaldamento di alcune delle certezze assolute, risulta essenziale ritrovare stabilità rinsaldando le radici della propria identità. Questa è opinione condivisa di Mariano Bauduin, direttore del The Beggars’ Theatre di San Giovanni a Teduccio, che ha presentato un progetto digitale dedicato al Pentamerone di Giovan Battista Basile, con video racconti dell’intero “Cunto de li cunti” reso contemporaneo “nella città di Napoli durante la terribile pandemia dell’a.d. 2020”. I video sono stati diffusi sui propri canali social dal 14 marzo, tutti i giorni alle ore 20.30, ed inclusi nella programmazione online dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, raggiungendo circa 100mila visualizzazioni in 50 giorni di programmazione.

«Come il Cunto di Basile si ispirò a quel filone di centoni novellistici che partirono dall’esempio emblematico nel Decamerone di Boccaccio, Basile compone e raccoglie questi cunti del nostro bagaglio tradizionale campano – spiega Bauduin – Quindi mi è venuto alla mente il momento di condivisione dei giovani del decameronesco Boccaccio, che si incontrano nel periodo di peste a Firenze e traggono, da un momento di grande drammaticità e criticità, l’occasione per raccontarsi storie. In realtà questo è anche un modo per cercare di mantenere un legame con sé stessi, con la propria memoria, con la propria identità. Le favole hanno per propria natura questo rapporto con la metastoria, la sospensione del tempo in cui tutto è possibile: oggi, ieri e domani si fondono in un racconto che ci trascina nelle più profonde stanze del nostro subconscio. L’interesse per Basile è stato trasmesso dal nostro Maestro, Roberto De Simone, che ce l’ha raccontato e tramandato in mille modi. Vogliamo condividere questa tradizione e lo facciamo con i mezzi che abbiamo a disposizione nella nostra quotidianità, telefonini e registrazioni molto semplici, ma realizzate con un profondo senso di collettività, condivisione e unione, in un momento in cui si rischia l’allontanamento e la divisione tra le persone».

L’opera è stata interamente realizzata durante l’emergenza Covid, ed ha vantato, oltre al cast fisso composto dalla compagnia Gli Alberi di Canto Teatro e dagli artisti del The Beggars’ Theatre, alcuni interventi d’eccezione, tra cui il soprano Carmen Giannattasio direttamente dal Teatro San Carlo e i ballerini Anbeta Toromani ed Alessandro Macario. Quarantanove in tutto le favole interpretate dai cuntisti: Gaetano Amore, Mario e Virgilio Brancaccio, Giuliana Carbone, Elisabetta D’Acunzo, Sergio del Prete, Fabio Di Gesto, Chiara di Girolamo, Francesca Fedeli, Renata Fusco, Lello Giulivo, Ernesto Lama, Fortuna Liguori, Matteo Mauriello, Antonella Morea, Francesca Morgante, Maurizio Murano, Maria Claudia Pesapane, Paolo Romano, Anna Spagnuolo, Patrizia Spinosi, Fausta Vetere e  Enrico Vicinanza. Cuntista anche lo stesso Baduin, che ha interpretato la cornice del Pentamerone, introduzione e chiusura.

Con l’avanzare di questo sibilante virus, sia grandi che piccini, possono allora ritrovarsi uniti nell’ascoltare antiche storie che in qualche modo poi si riscoprono sempre nella loro attualità. Riscoprendo valori autentici che possono essere il vero mordente per un effettiva solidarietà. Citando lo scrittore Chesterton: “Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti”.