Giacomo Casaula: una vita tra teatro, musica e scrittura

Quando tua nonna è Anna Maria Ackermann, che ha debuttato in teatro con Eduardo De Filippo, allora le tavole del palcoscenico, molto semplicemente, ti entrano dentro e non ti lasciano più. Si può spiegare così il fuoco che porta dentro di sé Giacomo Casaula. Ma, a 27 anni, con tanta esperienza e il mondo ancora davanti, non può bastare la seppur illustre parentela a giustificare i tanti successi che questo novello Giorgio Gaber raccoglie in tutto ciò che fa. Dal teatro alla musica, passando per la scrittura. Ci vuole qualcosa in più. Qualcosa che quel fuoco lo alimenti, giorno dopo giorno. Sempre con la volontà e l’umiltà di scoprire cose nuove di sé e del mondo, senza sentirsi mai arrivato.

 

Come nasce la tua passione per il teatro?

“Nasce a 14 anni con il laboratorio teatrale del mio liceo classico, il ‘Marco Galdi’ di Cava de’ Tirreni. Ricordo quei venerdì pomeriggio con una gioia infinita, la voglia di mettersi in gioco, di cambiare i registri della voce, di entrare nei pensieri e nelle azioni di personaggi diversissimi. Una passione che non mi ha più abbandonato e che anno dopo anno si è trasformata nel mio lavoro”.

Da spettatore, qual è il tuo rapporto con il teatro?

“Un rapporto di grandissima attenzione, di rispetto, di scoperta. Cerco sempre di carpire qualcosa dai colleghi che si esibiscono. Credo, come tutti, di avere ancora da imparare molte cose e di questo non posso che essere contento, perché mi continuo a scoprire quotidianamente. Inoltre sono molto poco flessibile con il pubblico rumoroso, o peggio ancora privo di educazione. Il teatro è sacro e va rispettato”.

Come mai un giovane come te sceglie il teatro-canzone come forma d’arte?

“Perché credo sia la più congeniale per me. Riesce a esprimere contenuti impellenti, necessari e urgenti senza essere troppo selettiva e di nicchia. Uno spettacolo di Teatro canzone è fruibile a tutti, non è per niente elitario. E’ questa commistione, che ritengo fondamentale, a farmela scegliere come fetta principale del mio lavoro attoriale”.

Quali sono i tuoi punti di riferimento artistici?

“Ce ne sono tanti. Sicuramente Giorgio Gaber costituisce una base imprescindibile, lo stesso Sandro Luporini, per il modo di concepire e costruire lo spettacolo. Adoro Gigi Proietti, la meticolosità di Vittorio Gassmann. Il mistero della voce di Carmelo Bene. La genialità di Totò e la malinconia di Massimo Troisi. Attualmente credo che Fabrizio Gifuni e Luigi Lo Cascio siano per me punti di riferimento importanti insieme a Neri Marcorè”.

Nella tua vita artistica, c’è anche la scrittura, hai appena pubblicato un romanzo, ce ne parli?

“Sì, una grande gioia. ‘Scie ad andamento lento’ per Edizioni Mea è un viaggio interiore alla scoperta di se stessi e che si snoda tra due mari, il Tirreno e l’Adriatico, tra Napoli e Cattolica. Stefano De Sanctis è un giovane scrittore e attraverso vecchi e nuovi incontri con le sue scie, prenderà consapevolezza di sé e alla fine riuscirà a tornare a quello che più desidera: la scrittura”.

Teatro, musica e scrittura, in quale dei tre mondi ti senti più a tuo agio?

“Sono tutte parti fondamentali del mio modo di vedere la realtà, i rapporti. L’una non esclude l’altra, ma la integra e la completa”.

Ci parli del rapporto con tua nonna, la grande Anna Maria Ackermann?

“Un rapporto semplice, tra nonna e nipote, affettuoso e partecipe. Chiaramente l’essere andato spesso nei camerini, aver respirato fin da piccolo tutto ciò che c’è dietro uno spettacolo, le tavole, le luci, le quinte, i trucchi, ha fatto nascere dentro di me una naturale curiosità verso quel mondo. Mia nonna mi ha sempre dato suggerimenti, mi ha incoraggiato, mai instradato. Tutto quello che ho fatto, l’ho costruito da solo”.

Giacomo Casaula con la nonna, l’attrice Anna Maria Ackermann

Ci parli del tuo disco, Nichilismi & Fashion Week: come nasce?

“Nasce da un’impellenza di esprimere determinati contenuti attraverso la forma canzone, una forma diretta, una sorta di carta d’identità. Con Davide Trezza, autore delle musiche, ci siamo interrogati su quello che ci coinvolge sia dal punto di vista personale che da quello politico-sociale e Nichilismi & Fashion week è la mia e nostra risposta. Una risposta che anche in questo caso prosegue la strada del Teatro-canzone essendo il disco, etichetta Trees Music Studio, una rappresentazione quasi totale dell’omonimo spettacolo”.

Definisciti con tre aggettivi.

“Sensibile, caparbio, trasparente”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Proseguire il tour di presentazioni di ‘Scie ad andamento lento’, nel mese di marzo tocco nuovamente Napoli, poi due volte Roma e Salerno e realizzare in teatro la videoregistrazione integrale di Nichilismi & Fashion week. Piccolissimo antipasto per la tournèe dello spettacolo che mi vedrà protagonista dopo l’anteprima che è andata in scena a Napoli lo scorso maggio a Villa di Donato”.