Rosso Napoletano: Autieri in musical sulla Napoli che insorge

RECENSIONE – Con Rosso Napoletano va in scena una Napoli nobile ed austera seppur nei suoi tratti devastata. In tutte le linee è presente una sintesi della sua identità, dalla smorfia ai proverbi, dai sapori e gli odori fino alla canzone. Sulla scena dodici personaggi ed uno straordinario corpo di ballo coreografato da Bill Goodson, che vedono tra tutti risplendere una sempre carismatica Serena Autieri, in forma più che mai, lo scorso 30 gennaio, alla prima al Teatro Cilea.

La sintesi della trama è splendidamente espressa, dall’autore e regista Vincenzo Incenzo, come «il canto di libertà di un popolo che armato solo del suo orgoglio e della sua geniale creatività, ispirato dalla forza inarrestabile del suo Vulcano, durante le Quattro Giornate di Napoli insorse contro l’oppressione per salvare i suoi figli e la sua ricca e gioiosa identità». Con una marcia, intrisa di fede e speranza, tutto il cast arriva in scena, attraversando la platea per giungere nella piazza bombardata disegnata da Roberto Crea.

Il primo tempo è caratterizzato da un’atmosfera festosa e gioiosa per la firma dell’Armistizio. Tra balli e canti in festa, la panettiera Carmela, decide di riaprire la sua bottega rimasta per lungo tempo chiusa a causa della guerra. E’ una donna molto energica su cui grava la colpa di avere una figlia senza marito. Questa continua lotta per guadagnarsi la sua reputazione la porta ad essere solare ma schiva a facili complimenti. Capita una mattina l’interessante incontro con Raphael, un affascinante tedesco, che però si prospetta come un amore impossibile, un estraneo, ed in un secondo momento addirittura il nemico. Da cornice a questa narrazione, le splendide canzoni del repertorio classico napoletano abilmente rivisitate da Vincenzo Campagnoli. Davvero splendida l’interpretazione romantica della Autieri che canta in una notte insonne affacciata al balcone con i suoi occhi verdi che luccicano come stelle. Degno di nota il disegno luce di Luigi Della Monica, capace di scandire danze e al contempo diventare lampi, tempesta, spari e fulgida luna piena.

Il secondo tempo è viva rivoluzione. La Germania dichiara il tradimento dell’Italia ed incarica di punire ogni disertore. Viene ucciso il marinaio Andrea e questo accende l’orgoglio napoletano che si arma, di ideali e battipanni, capitanato dai femminielli della città scatenandosi nella rumba degli scugnizzi. Primeggia tra questi il ballerino Vincenzo Padulano, alias Greta Garbo, con una sensibile percezione dell’amore.

Rosso Napoletano è uno spettacolo che diverte e commuove, abile intreccio di commedia classica napoletana e musical contemporaneo. Capace di alternare senza stancare momenti lirici ad altri di profonda riflessione, in particolar modo dati dal Professore Ferdinando (Pippo Cangiano) con le sue altisonanti citazioni, da Donna Rosa (Maria Del Monte) per la saggezza popolare ed infine dalla voce fuori scena del monaciello onnisciente pronto a ridere delle vicende tragiche svelando i numeri della smorfia.

In scena, in questa produzione Engage, una Napoli d’altri tempi, in cui si scappava dai bombardamenti e si soffriva la fame senza mai perdere il sorriso. Uno spettacolo che ha visto in conclusione, a chiusura sipario, tutto il pubblico coinvolto, in piedi a cantare e battere le mani. Dato che rende evidente quanto sia stato giusto restituire in questa forma interessante un evento storico così complesso, spesso solo abbozzato nei libri di storia. In un rosso passione che ribolle come magma nel ventre della città, gli spettatori avranno la possibilità di immergersi nella riscoperta pura di valori e tradizione, cultura e canzone. Da non perdere lo spettacolo che sarà in scena al Teatro Cilea fino a domenica 2 febbraio.