“Per il tuo bene”: dinamiche familiari al Piccolo Bellini

RECENSIONE“Per il tuo bene”, scritto e diretto da Pier Lorenzo Pisano, andato in scena dal 17 al 22 dicembre al Piccolo Bellini,   è stato tra gli spettacoli rivelazione della scorsa stagione. Il testo, vincitore del 12° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, racconta per quadri la storia di una famiglia. Una famiglia che a primo acchitto sembra essere strana, quasi particolare, ma che ad una attenta analisi può essere paragonata, almeno per alcuni tratti, a tantissime famiglie italiane.

Non una commedia qualsiasi, almeno nell’accezione comune del termine, ma una pièce che fa riflettere, commuovere e divertire. Pier Lorenzo Pisano scrive e dirige una performance teatrale decisamente degna di nota. Il cast è grandioso, composto dagli attori: Alessandro Bay Rossi, Marco Cacciola, Marina Occhionero, Edoardo Sorgente e Laura Mazzi cui va un particolare plauso per l’interpretazione sorprendente nel ruolo della mamma asettica. In scena gli attori non sembrano nemmeno recitare, sembra un vero e proprio spaccato di vita vissuto. Il regista, fra l’altro giovanissimo nato nel 1991, mette in scena tutti i cliché del Natale, cercando di capire come gli italiani abbiano cambiato il modo di vivere la festa. E anche di capire con chi vivere la festa, poiché al giorno d’oggi, tra famiglie tradizionali e famiglie allargate, il Natale non lo si vive più come una volta.

Un ritratto quindi stranamente vivido e verosimile. Ma anche quadro desolante della vita piccola borghese italiana, anche in un piccolo paese, dove le tradizioni sono soltanto folclore ed esteriorità, la religione è superficiale, e regna in realtà l’egoismo più spietato. Durante i giorni di festa in famiglia abbondano le grandi abbuffate e gli abbracci, ma serpeggiano  risentimenti nascosti e velenosi, cose non dette, bugie deterioranti. Tantissime risate, come già detto, ma anche profonda amarezza per chi assiste, che non può non iniziare a sentire un senso di disagio per il paragone e gli immediati rimandi con la propria vita e la propria esperienza. La scrittura pur restando in superficie  riesce comunque a evidenziare alcuni disagi tipici dei rapporti genitori-figli ridicolizzando gli aspetti che a volte costituiscono il vero muro di incomunicabilità tra generazioni. Una pièce  fuori dai soliti schemi. Con una scena significativa, curata da Giulia Carnevali, portatrice autonoma di interessante plot. Divertente, con punte di delicata ma incisiva ironia. A fine spettacolo applausi per tutti e diffuso entusiasmo.