NAPOLI – Nella sala di Via Port’Alba al Teatro Tram, fino a domenica 17 novembre, andrà in scena lo spettacolo “L’isola degli invertiti”, un testo di Antonio Mocciola con la regia di Marco Prato. Una collaborazione consolidata, quella tra Mocciola e Prato, che accende i riflettori sul confino degli omosessuali durante il regime fascista (venerdì ore 21, sabato ore 19 e domenica ore 18).
Decine e decine di persone, infatti, furono individuate – l’omosessualità non era ufficialmente punita dal nostro codice penale semplicemente perché non se ne ammetteva neppure l’esistenza – e portate sull’isola di San Domino, nelle Tremiti, dal 1939 al 1945, come “pericolo per la pace sociale”. Un ghetto di stato rimosso dalla memoria collettiva, la cui storia torna ora alla luce con lo spettacolo scritto da Antonio Mocciola, da sempre attento a tematiche sociali, specie nel campo dei diritti civili. Sul palco, a dare voce a questa ricostruzione minuziosa ci saranno Giovanni Esposito, Bruno Petrosino e Andrea Russo.
In questo olocausto silenzioso si intrecciano le vicende di Modesto e Vito, due personalità opposte. Fascista convinto, padre di due figli, represso e violento l’uno, sarto esuberante, gioviale, risolto nei propri gusti, e felicemente effeminato l’altro. Si conosceranno in una sala da ballo, scoccherà la scintilla, ma dopo la delazione della moglie di Modesto si troveranno entrambi prima in questura, dove avranno atteggiamenti ancora una volta opposti alle accuse del questore Molina, e poi alle Tremiti, confinati, e separati da un muro ideale, che si abbatterà una volta liberati, alla fine della guerra. Dopo un’accurata ricerca esegetica su documenti riservati ed inediti reperiti negli archivi di stato in collaborazione con il prof. Cristoforo Magistro, Antonio Mocciola ha ricostruito vicende sepolte nel tempo, che la storiografia ha cercato di cancellare, con la complicità dei protagonisti di questo “olocausto bianco”, travolti dalla vergogna e desiderosi solo di essere dimenticati. Torna alla luce, con uno spettacolo teatrale duro e originale, un’Italia beghina ed ipocrita, terrorizzata dal “diverso” e così lontana da quella odierna. Oppure no?
Il costo del biglietto intero è di 12 euro mentre quello ridotto è di 10 euro. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Teatro al numero 08118752126.