“Millennials”: che palpitante energia quella del Nuovo Teatro Sanità!

Fotografia di Sara Borriello

NAPOLI – In un’atmosfera ricca di sorrisi e bolle di sapone colorate, lo scorso 16 settembre, è stata organizzata l’accoglienza al teatro nel giorno di presentazione della nuova stagione 2019/2020. Netta per chiunque era la sensazione di esser giunti ad una festa e probabilmente proprio di questo si stava trattando. E’ giusto festeggiare il successo di una realtà quale quella del Nuovo Teatro Sanità, giunta al suo settimo anno di attività e sbocciata come un fiore in un luogo non convenzionale, e alimentata dalle cure del direttivo e del collettivo under30 straboccante di passione.

Lo slogan di questa nuova programmazione è una citazione di Kafka: “La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio”. Decisione del collettivo artistico per questa nuova stagione teatrale è stata, infatti, quella di puntare su un teatro che guarda ai giovani come ad una risorsa da cui attingere idee, forza e splendore, e da questa idea deriva quindi il titolo “Millennials – Il teatro di nuova generazione”. Quest’attenzione si è concretizzata anche in un progetto di ricerca sociale, che sarà attuato in collaborazione con il Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell’Università di Salerno, presentato in sede di conferenza dal Dott. Vincenzo Del Gaudio. Il progetto porterà ad osservare ed analizzare studenti del terzo e quarto anno di diverse scuole superiori, per registrare le loro ansie e pensieri, nel delicato momento di vita in cui si è in procinto di lasciare la scuola e si inizia a progettare il futuro. I risultati di questi studi daranno vita ad uno spettacolo teatrale che sarà in scena il prossimo maggio.

Per sostenere i giovani drammaturghi di questa generazione Millennials, il Nuovo Teatro Sanità svolge il DrammaLab, l’unico laboratorio di perfezionamento professionale di drammaturgia riconosciuto in Italia dal MiBAC. Il percorso formativo è della durata di due anni, è condotto dal direttore artistico Mario Gelardi e ha visto avvicendarsi, tra i docenti, importanti nomi del panorama nazionale, come Manlio Santanelli e Tino Caspanello, e internazionale, come il tedesco Philipp Löhle e il catalano Josep Maria Miró. In questa stagione alcuni allievi dello scorso anno avranno la possibilità di mettere in scena le loro creazioni. Il primo appuntamento della programmazione, a fine settembre, sarà proprio con il già sperimentato format “Tur de Vasc”, ambientato nei bassi della Sanità, riproposto in un’originale versione dedicata ad Anton Čechov. L’ideatore Carlo Geltrude presenta il format affermando: «Non si tratta di storie dei bassi nei bassi, ma di teatro nei bassi, per giungere, allo spettacolo ancora più grande, del teatro nel teatro. Gente che accorre per capire cosa stia accadendo». Ulteriore progetto che porterà spettacoli in questa programmazione, è denominato Beyondthesud, vincitore del bando MiBAC Boarding Pass Plus, per cui il ntS ospiterà spettacoli di giovani artisti e registi under35 creati in collaborazione con registi di Paesi diversi, in particolare proveniente da Brasile e Argentina.

«Il teatro – commenta il direttore Gelardi – nasce con l’intento di creare una collaborazione osmotica tra i giovani professionisti che ho raggruppato e alcuni ragazzi del quartiere Sanità che al teatro si sono appassionati al punto da volerne fare una professione. Quello che abbiamo cercato di fare è stato creare occasioni per un confronto costante con l’esterno: prima fuori dal quartiere, poi con il resto d’Italia e, da qualche anno, su un orizzonte internazionale». Successivamente alla presentazione della collaborazione che darà vita allo spettacolo “La peste al Rione Sanità” che sarà in scena il prossimo aprile, interviene anche Mimmo Basso, dirigente del Teatro Stabile di Napoli, elogiando il teatro e affermando: «Il ntS è l’esempio concreto di cosa produca investire sui giovani. E’ spettacolare assistere all’esponenziale frutto delle loro energie e abilità rese in funzione di quel poco che riusciamo a dargli».

Questa stagione, come abbiamo detto perlopiù dedicata ad autori e attori giovani, darà comunque spazio ad autori consolidati della drammaturgia internazionale quali Manlio Santanelli (La Cenerentola Maritata), Samuel Beckett (Primo amore – Atto senza parole 1-2), Eugène Ionesco (Le sedie) e César Brie (Il vecchio principe). Configurandosi al contempo come osservatorio del teatro indipendente nazionale. La programmazione 2019/2020 prevedrà: dopo “Tur de vasc” a fine settembre, lo spettacolo“Quattro uomini chiusi in una stanza” di Mario Gelardi ad ottobre sul difficile tema delle morti di Stato. Novembre vedrà in scena quattro spettacoli: “Tebas Land” di Sergio Blanco ispirato al mito di Edipo, “Le sedie” di Eugène Ionesco sulla caducità della vita, “Sound sbagliato” di Alessandro Palladino con cinque ragazzi a ritmo trap e “Primo amore – Atto senza parole 1-2” di Beckett per la regia di Costantino Raimondi. Dicembre vedrà in scena “La testa sott’acqua” di Helena Tornero per la regia del giovane Riccardo Ciccarelli e “La cenerentola maritata” di Manlio Santanelli. A fine gennaio lo spettacolo “Bi” di Emanuele Valenti, scritto da Mario Gelardi. A febbraio “La donna più grassa del mondo” di Emanuele Aldrovandi e “Il vecchio principe” di César Brie ispirato alla storia de Il piccolo principe. Successivamente una parentesi per tre spettacoli della rassegna DrammaLab che porterà in scena “Mine”, “Senza sangue” e “La vacca”. Marzo vedrà in scena lo spettacolo “Anime-Concerto Manga”idea di Giosi Cincotti con Lalla Esposito e “Sanità on the road” frutto della collaborazione con il teatro Nest. Ad aprile lo spettacolo “Arte della drammaturga franco-iraniana Yasmina Reza, per concludere la stagione a maggio con “La rosa del mio giardino di Claudio Finelli con Simone Borrelli e Riccardo Ciccarelli per la regia di Mario Gelardi.

Il 27 ottobre si vedrà realizzata  un’altra importante collaborazione, quella con la Fondazione Donnaregina Madre Museo d’arte contemporanea, che ospiterà lo spettacolo “629-Uomini in gabbia” di Mario Gelardi che ha già riscosso un notevole successo nella scorsa edizione del Napoli Teatro Festival Italia. Lo spettacolo mette insieme autori provenienti da Spagna, Grecia e Italia ed è ispirato alla storia della nave Aquarius che ospitava 629 rifugiati, ed in quel momento 629 erano i deputati della Repubblica Italiana, in una contrapposizione di uomini che decidono ed altri che non hanno alcun diritto. Davvero da non perdere questo nuovo anno di attività del Nuovo Teatro Sanità, ricco di sorprese, ospiti illustri, progetti, idee e scambi culturali. Impossibile non farsi travolgere e restare coinvolti.