NAPOLI – Che spettacolo la presentazione della nuova stagione del Teatro Bellini! Davvero “Fuori dagli schemi”, come lo slogan citato da Daniele Russo (presidente della Fondazione Teatro Bellini), l’idea di organizzare la presentazione del prossimo cartellone con un sorprendente allestimento artistico e tante vive e frizzanti performance nella sala grande, resa ancor più accogliente perché liberata dalle poltrone.
La presentazione è avvenuta nella sera dello scorso 5 giugno e, sin dall’ingresso nel foyer, non è stato possibile evitare di restare avvolti dalla piacevolissima atmosfera creativa resa dalla presenza di tanti giovani artisti che, distribuiti in diversi angoli, hanno dato vita a disegni improvvisati dal vivo su grandi fogli bianchi. Durante l’attesa, mentre venivano offerti freschi calici di vino bianco, agli astanti era data la possibilità d’intrattenersi ammirando le performance dei disegnatori oppure percorrere i corridoi alle cui pareti erano affisse, incorniciate, alcune illustrazioni riferite ad ogni titolo del nuovo calendario degli spettacoli. Le opere sono state realizzate da trentacinque ragazzi scelti della Scuola Italiana Comix, attuale punto di riferimento nella formazione di professionisti nel racconto attraverso l’immagine.
Ma è all’accesso in sala che la magia è diventata davvero tangibile. Le opere illustrate dei giovani artisti, a descrizione del cartellone, erano fissate, questa volta in grandi dimensioni, tra i palchi nella struttura a ferro di cavallo del teatro diventata ora trapuntata di colori e animata da luci rilassate. In sottofondo la musica suonata dal pianista Lorenzo Campese, posizionato sul palco tra vacui effetti fumogeni ed affiancato dalla performance live, su grande tela, dell’artista Valentina Galluccio. Se all’ingresso l’impressione era quella di assistere ad una mostra in un teatro, adesso di sicuro tanto più chiara era l’idea che in quel momento fosse il teatro a trovarsi nella mostra ed ognuno dei presenti diveniva un personaggio di un carillon sensazionale. L’atmosfera creata era entusiasmante e di volta in volta rinnovata dalle nuove persone che accedendo in sala alzavano lo sguardo carico di meraviglia.
Sul palco si sono alternate diverse performance danzate, musicali e canore. Molto divertente il presentatore Giovanni Block, giovane cantautore napoletano, che ha aperto la presentazione con una simpatica parentesi canora, posta sottoforma di intervista giocosa ai direttori Daniele e Gabriele Russo, in cui, ha elencato in rima i titoli del cartellone. Ha colto poi l’occasione per sottolineare i tanti sold-out della stagione conclusa ed il rinnovo, per questa che avrà inizio ad ottobre, della scelta di spettacoli di alta qualità e spessore culturale carichi di contemporaneità. Viene quindi di sicuro confermato, in questo decimo anno di attività, la volontà di non lasciare il percorso tracciato dalla lungimiranza paterna. Insieme a loro, anche i video dei ragazzi della “Bellini Teatro Factory”, nata come rivisitazione dell’Accademia di Recitazione del Teatro Bellini fondata nel 1988 da Tato Russo, che hanno mimato ogni titolo della prossima stagione.
Al via le movimentate esibizioni dei giovani cantanti dello spettacolo “Dignità autonome di prostituzione”, già da diversi anni presentato al Bellini, Raffaele Giglio, Serena Scarpato e Salvatore Vanvitelli alias Sabba. A seguire il duo “Ebbanesis”, composto da Viviana Cangiano e Serena Pisa, due voci e una chitarra, con una performance di tre brani: rivisitazioni della tradizione popolare e generi internazionali, che si è conclusa con un’originalissima versione di “Volevo un gatto nero” intitolata “A jatta nera” che ha coinvolto tutto il pubblico nel ritornello. A rompere ancora di più gli schemi, dopo un esibizione di tango, arriva l’esibizione al centro della sala, degli Ars Nova Napoli, un gruppo di musicisti di strada abituato ad esibirsi nel centro storico di Napoli che hanno regalato una serenata e un vivace valzer, trascinando nel ballo il pubblico stesso, in primis Daniele Russo, quale perfetto padrone di casa. Seguiti poi dall’esibizione delle Mujeres Creando, che ha suonato e cantato una canzone dal nuovo album “Le stelle sono rare”, con la voce della talentuosa Assia Fiorillo.
La stagione 2019-2020 del Teatro Bellini si compone di un cartellone che punta soprattutto su temi attuali, vantando però anche la messa in scena di classici e di noti romanzi. Il prossimo anno vedrà molte novità e graditi ritorni sulla scena napoletana, solo per citarne alcuni, L’Antigone di Sofocle, Dracula di Bram Stoker che vede il ritorno di Sergio Rubini come regista e attore dello spettacolo. Torna anche Simone Cristicchi con Carrozzeria Orfeo, Rumori fuori scena per la regia di Valerio Binasco, Skianto scritto, diretto e interpretato da Filippo Timi. Vedremo una nuova produzione del Bellini, un omaggio a Annibale Ruccello, attore italiano scomparso trentatre anni fa, con uno dei suoi testi più simbolici “Le cinque rose di Jennifer”, che lo impose all’attenzione del pubblico parlando di un travestito romantico che abita in un quartiere popolare della Napoli degli anni ‘80 dove si aggira anche un serial killer che uccide i travestiti del quartiere. Saranno dedicati ad Annibale Rucello anche le due rappresentazioni del Piccolo Bellini, “Notturno di donna con ospiti” con Arturo Cirillo e “Ferdinando” con Gea Martire e Chiara Baffi.
Nel dettaglio la stagione del Teatro Bellini si aprirà con “La classe – Ritratto di uno di noi”, di Francesco Ferrara con la regia di Gabriele Russo, dal 15 al 20 ottobre. Seguiranno poi: “Le cinque rose di Jennifer”, dal 25 ottobre al 10 novembre, con Daniele Russo e con la regia di Gabriele Russo. Dal 12 al 17 Novembre “Rumori fuori scena”, di Michael Frayn seguita da “Madre Courage e i suoi figli”, tratta dall’opera di Brecht in scena dal 19 al 24 novembre. Lo spettacolo “Skianto”, scritto, diretto e interpretato da Filippo Timi, dal 26 Novembre al 1 Dicembre e “Dr. Nest”, opera ispirata da casi neurologici che tenta di raccontare le profondità dell’animo umano. In scena dal 6 al 15 dicembre, con la regia di Hajo Schuler. Ultimo spettacolo di dicembre “Stomp”, con la sua personale idea della contemporanea sonorità urbana in scena dal 26 dicembre al 5 gennaio. Il nuovo anno si apre con il grande classico “Antigone”, di Sofocle, tradotto e adattato da Laura Sicignano e Alessandra Vannucci, dal 7 al 12 gennaio e dall’interpretazione del noto romanzo “Dracula” di Bram Stoker, regia di Sergio Rubini, con Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini, in scena dal 17 al 26 gennaio. Seguono “Atti osceni – I tre processi di Oscar Wilde”, dal 28 gennaio al 2 febbraio e “When the rain stops falling”, dall’11 al 16 febbraio. Febbraio si chiude con “Animali da bar”, dal 18 al 23 febbraio. A marzo “Kobane calling on stage”, spettacolo tra teatro e fumetto, dal 3 all’8, a seguire “Un nemico del popolo”, di Henrik Ibsen e tradotto da Luigi Squarzina, dal 10 al 15 marzo. Torna Isa Danieli con Enrico Ianniello con lo spettacolo “Giacomino e mammà”, dal 17 al 22 marzo e “Manuale di volo per uomo”, di e con Simone Cristicchi, in scena dal 24 al 29 marzo. L’opera di Goldoni “Arlecchino servitore di due padroni” dal 31 marzo al 5 aprile e “Dignità autonome di prostituzione”, dal 16 aprile al 3 maggio, con la regia di Luciano Melchionna che torna a grande richiesta.
La stagione al Piccolo Bellini sarà inaugurata da un ritratto esemplare: le visioni allucinatorie del tormentato filosofo tedesco Nietzsche saranno protagoniste de “Il sogno di Nietzsche” di Maricla Boggio, in scena dall’11 al 20 ottobre. Seguiranno: “Notturno di donna con ospiti”, studio sulla versione del 1982 di Annibale Ruccello, in scena dal 22 ottobre al 3 novembre. “Take four” della Bellini Teatro Factory, dal 12 al 24 novembre. Lo spettacolo di Joele Anastasi “Battuage”, dal 26 novembre all’8 dicembre. “Per il tuo bene”, regia di Pier Lorenzo Pisano (premio Tondelli 2018), dal 17 al 22 dicembre e “Ferdinando”, altra opera di Annibale Ruccello, con la regia di Nadia Baldi, dal 26 dicembre al 5 gennaio. Si prosegue con “Wet floor”, di Fabio Pisano, dal 7 al 12 gennaio e “La resa dei conti”, di Michele Santeramo, con Daniele Russo, dal 21 al 26 gennaio. “Guerra santa”, di Fabrizio Sinisi (premio Testori 2018), dal 28 gennaio al 2 febbraio e “In nome del padre” in scena dal 4 al 9 febbraio. “Il ciclo dell’atropo”, di Rino Marino, dall’11 al 16 febbraio e lo spettacolo sul famoso pugile “Muhammad Alì”, in scena dal 18 al 23 febbraio. “Truman Capote. Questa cosa chiamata amore”, di Massimo Sgorbani, dal 3 all’8 marzo e “Stranieri”, di Antonio Tarantino, dal 10 al 15 marzo. “Supernova”, drammaturgia e regia di Mario de Masi, dal 17 al 22 marzo e “Celeste” (premio Hystrio 2019), dal 31 marzo al 5 aprile. Chiude lo spettacolo “Hamletmachine”, di Heiner Muller e ispirato all’opera di Shakespeare in scena dal 7 al 17 maggio. Confermati i progetti speciali: le Lezioni di Storia con la casa editrice Laterza, il tango, i libri, il calendario di danza che tra i vari balletti vanta il 4 e 5 dicembre “La bella addormentata” con le musiche di Caikovskij.
Numerosi gli slogan che contraddistinguono lo spirito di questa prossima stagione teatrale del Bellini: “Una stagione fuori dagli scheRmi”, “I migliori Posti sono quelli a sedere”; “I Like non fanno rumore, gli applausi sì”, “Le nostre Stories sono per sempre”. Che probabilmente vogliono essere un invito ad uscire di casa per andare a teatro spegnendo i cellulari. Possiamo solo augurarci che questo invito venga accolto.