NAPOLI – Il Teatro dei Borgia porta l’azione scenica fuori dal teatro, a bordo di un furgone itinerante per la città, dove trovano spazio solo la protagonista e pochi spettatori per ogni viaggio. “Medea per strada” è un’indagine sulla prostituzione, lontana da pudore e pietismo, un’inchiesta lucida e acuta. Il progetto “Medea per strada”, con il suo viaggio sui sentieri della migrazione e della prostituzione, farà tappa a Napoli per la prima volta. Da martedì 19 a domenica 24 febbraio con partenza dal Teatro La Giostra, che diviene, per l’occasione, capolinea del viaggio.
Spettacolo con capienza limitata, prenotazione obbligatoria. Partenza davanti al Teatro La giostra, Durata del viaggio 70 minuti circa. Orari di partenza delle rappresentazioni: Martedì alle ore 20.30, Mercoledì alle ore 18.30 e alle ore 20.30, Giovedì alle ore 18.30, Venerdì alle ore 18.30 e alle ore 20.30, Sabato alle ore 18.30 e Domenica alle ore 18.30 e alle ore 20.30.
Sul furgone, guidato dal regista Gianpiero Borgia, sale Medea, bellissima ragazza dell’Est, maliarda ed empatica. Medea, interpretata da Elena Cotugno, è un’autentica conoscitrice del genere umano, in particolare dei maschi, esplorati attraverso il mestiere della strada, di notte, quando nelle vesti di fragili, cinici e solitari abbassano i pantaloni e le difese. La drammaturgia si pone nel solco delle libere riscritture del mito di Medea, rivelando allo spettatore d’oggi la “tragedia dello straniero” con la forza del mito greco. Si racconta la storia di una giovane migrante, scappata dal proprio paese, arrivata in Italia e finita a prostituirsi per amore di un uomo da cui si crede ricambiata, e da cui ha due figli. Il mito non è più rappresentato su un palcoscenico, ma in un claustrofobico furgone, intimo, quasi disturbante, e si confronta con la città reale intorno, costringendo a volgere lo sguardo su un’umanità più vicina di quanto, forse, siamo preparati ad accettare. Medea per strada rappresenta anche un pezzo di cronaca nera, e approfondisce un mondo sommerso, fatto di angoli e strade, di anime salve, per giungere al fondo della fragilità umana, fino all’universalità di temi legati alla maternità, al dolore, alla condizione di donna straniera, alla crudeltà dei moderni Giasone. Sono solo sette spettatori ogni volta, a stretto contatto tra loro, come vuole il codice della strada, e a stretto contatto con l’attrice, come vuole il teatro. All’interno del veicolo scorre un racconto interiore, intimo e mitico a un tempo. All’esterno scorre la strada, quella stessa che tutti i giorni ci risulta indifferente e che così prende un senso.
Regia di Gianpiero Borgia, Testi di Elena Cotugno e di Fabrizio Sinisi, allestimento di Filippo Sarcinelli.
Per effettuare prenotazioni o ricevere ulteriori informazioni è possibile contattare i numeri 3492187511 e 3488100587.