La celebrazione del teatro di Tato Russo nelle fotografie di Tommaso Le Pera

NAPOLI – Lo scorso 6 dicembre, nella luminosa sede della Fondazione Circolo Artistico Politecnico situata nel Palazzo Zapata in Piazza Trieste e Trento, è stato presentato il libro “Il teatro di Tato Russo nelle fotografie di Tommaso Le Pera” pubblicato da Manfredi Edizioni. Al cospetto di una sala gremita di spettatori è avvenuta la celebrazione di due forme d’arte: il teatro e la letteratura. Il critico teatrale Giulio Baffi, docente di Storia e Tecnica della Regia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, che ha scritto la prefazione del volume, ha inaugurato l’incontro comunicando che si stava per assistere ad «un incontro tra amici, tra persone chi amano il teatro e lo vivono in ogni forma e dimensione».

Tato Russo, è il nome d’arte di Antonio Russo, scrittore, attore e regista teatrale, classe ’47. Singolare e complesso uomo di spettacolo, animato dalla sua irrefrenabile passione che ha voluto vivere e trasmettere in modo visionario, raffinato ed innovativo. Direttore artistico del Teatro Bellini per 21 anni, sin dal 1986, ha contribuito alla rinascita del Teatro che dal dopoguerra era ormai abbandonato e ridotto a cinema di bassa lega, riportandolo a Istituzione Culturale. Il libro lo vede protagonista di un lungo racconto fatto di immagini e raccoglie non solo foto di scena ma anche numerose testimonianze di chi ha voluto raccontarlo. Durante la presentazione è stato mostrato un video su grande schermo che ha regalato un assaggio delle foto contenute nel volume. Si sono avvicendate scene e particolari di attori, abiti, emozioni, colori e gesti che hanno reso evidente il grande lavoro del fotografo Tommaso Le Pera.

La particolarità delle grandi fotografie, quelle davvero belle, è che riescono a suscitare una sensazione di nostalgia, una travolgente amarezza che porta quasi a “invidiare” chi è stato presente al momento immortalato. Come ha spiegato il fotografo: «Uno spettacolo dura poco, gli attori vanno via, le scene si smontano e dello spettacolo restano solo qualche articolo di giornale, la locandina e le foto. Fare fotografia vuol dire catturare il momento e rubare un emozione che altrimenti è destinata a sfumare, immortalandola».

Tato Russo, emozionato per gli aneddoti raccontati e la celebrazione del suo lavoro, ha concluso la presentazione ringraziando Le Pera: «Io sono l’oggetto. Io sono la Gioconda – ha detto con ironia – e Tommaso è Leonardo Da Vinci. La nostra passione, questa di entrambi, è come una malattia e una dannazione. Ma tutti noi spettatori conveniamo che sono proprio la passione e la malattia per “il bello” a muovere il mondo».